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«Sebbene a noi per lo passato fosse stata grandemente a cuore l'amicizia vostra, perchè tra noi durasse la quiete, voi sempre dell'amicizia e benevolenza nostre avete fatto stima mediocre. Per la qual cosa, gli animi della citt

34 Pigliar di tanta ingiuria alta vendetta, tra il Zerbino e il no resta confuso: il vedere il demerito lo alletta a far che sia il fellon di vita escluso; il ricordarsi l'amicizia stretta ch'era stata tra lor per lungo uso, con l'acqua di piet

Questa è rettorica onesta; ma intanto l'amicizia non c'è, e l'ignoranza delle cose nostre rimane all'ordine del giorno. È un bene? è un male? Vediamo il bene; io non credo inutile questa indifferenza per noi, da parte del cervello del mondo; riconosco che c'è del buono, del gustoso, in questo risveglio non osservato del nostro paese. Meno abbaderanno a noi, e meglio faremo i fatti nostri.

Accettando la mano, ch'ei le aveva offerta, Gabriella non contribuirebbe certo a mantenere alcuna delle illusioni, di cui ha bisogno per sin l'amicizia; chè anzi farebbe cadere le sue, se gliene potevano rimanere dopo crudeli scosse.... Non si pentiva però di quell'offerta.

La vecchietta capiva l'amicizia del ragazzo con la giovane signora; ma n'era un poco inquieta e ne aveva detto qualche timida parola con Gigi. Nicoletta era candida e fidente come una fanciulla; Bruno era onesto e leale; e zia Amelia non temeva dell'uno, dell'altra; ma temeva di qualche cosa di più forte dell'uno e dell'altra: della loro et

In massima, pertanto, i veri artisti di ogni specie, tenuto calcolo del distingue sæpe, non sono egoisti più del bisogno; non sono avari, sentono con trasporto l'amicizia, ed apprezzano costantemente il buono ed il bello.

Poi, mi torna molto a proposito l'amicizia di costui egli va rubbando per le costiere di Schiavonia, e rubbane liberi e cristiani e li vende per schiavi: senza spendere farò gran guadagno, oltre che mi manderá un buon presente, ché i forastieri sono osservatori della parola. Oggi è una giornata molto felice per me. Ma ecco Filigenio; certo vien per lo schiavo.

Dodone, udendo, disse ad Angelino: Perdio! meglio a' tuoi giorni non dicesti: menale in casa e chiudi l'usciolino; ogni buon core in ciarle di fuor resti. Costoro attaccherebbono l'uncino con mille falsitá, mille pretesti, e l'ospitalitá saria tradita con l'amicizia in bocca piú forbita.

Quel che tu chiami amore è una falsificazione di esso; l'amicizia larvata. Che cosa vuoi fartene di me? La cara compagna della mia vita.

ERASTO. Lidia, vattene su, ché tra noi diffiniremo le nostre contese. Cintio, l'amicizia che hai avuta fin ora meco non è stata per altro che per tradirmi; ma d'oggi innanzi ti arò per quel traditore che tu sei. CINTIA. Io non ti ho fatto altro tradimento che di averti troppo amato.