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Noto che in Europa i popoli i quali non fanno rivoluzioni a mano armata, l'Inghilterra, il Belgio, la Danimarca, la Svezia, l'Olanda, la Svizzera, sono i più liberi. A questo punto la signorina Mary, che con tanta foga e convinzione mi aveva riassunto le sue lezioni ed esposte le idee e le osservazioni di Jacolliot e di Jackson Davis, s'interruppe e mi guardò.

È l'osservazione precisa fatta da Jacolliot a Jackson Davis, il quale gli rispose che questo partito è quello che tenta continuamente di far l'avvenire con l'aiuto della leggenda del passato, e che, erede delle dottrine dei giacobini, sogna una repubblica autoritaria con un presidente dai poteri estesi.

Non dico di no, ma... Non c'è ma che tenga. Jackson Davis, un nostro noto pubblicista, ricordava a questo proposito al signor Jacolliot l'esempio di ciò che è successo in Francia dopo i disastri del 1870, nella Francia che manca sempre di uomini politici e che è governata da politicanti volgari, da ambiziosi senza carattere e senza principi.

Ah! i demagoghi: ha ragione Dario Papa che li odia tanto. Jackson Davis diceva a Jacolliot che lasciando l'America del Nord avrebbe portato con una provvista di odio vigoroso contro gli ambiziosi che insanguinano periodicamente la Francia.

Come americano, conchiudeva Jackson Davis, io non sono partigiano delle rivoluzioni; credo che il progresso si possa conquistare con le lotte intelligenti e pacifiche, e che non vi sia governo, il quale non sia obbligato di seguire il movimento delle idee.

Eh! pur troppo, son pochi gli onesti e i disinteressati che vogliano presso voi farsene banditori. Jackson Davis dice che c'è una storia da rifare in Europa per il popolo ed è quella della rivoluzione dell'89. La massa, nel suo insieme, ignora il lavoro di preparazione di tutti i grandi spiriti del secolo decimottavo; essa non sa a che punto le idee di eguaglianza e di libert

Jackson Davis dice appunto che sarebbe uscito qualche cosa di grande da un'assemblea di sette od ottocento membri, nominati davanti al nemico, e che avrebbe tenuto le sue sedute tutta fremente, al chiarore degli incendi di Bazeilles e Châteadun. La Francia aveva bisogno di uomini energici e in quell'assemblea se ne sarebbero rivelati. E poi sarebbe stato il paese che avrebbe decretato, agito, combattuto, e non gi