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Il portone di costa all'edilizio si era spalancato pur dianzi, e il cocchiere piegati verso quell'apertura i cavalli, aveva infilato l'ingresso. I quattro personaggi smontarono poco dopo sotto una tettoia ed entrarono in una camera a pian terreno, in fondo a cui si vedeva un camino e si vedeva e si sentiva un buon fuoco.

Venuti vicino la casipola, smontarono; lasciarono i cavalli in custodia a uno di loro, si fecero all'uscio consunto, chiuso con un bastone, infilato per traverso in un cappio di corda macera fermato al buco della chiave, l'aprirono, ed entrarono. Dopo una mezz'ora, eccoti altre ombre sfilare nella nebbia: Ehi! Ehi! Smontavano, lasciavano i cavalli, ed entravano. Ciò sino a mezzanotte passata.

Quello esteriore era verdognolo, orlato di antico jais. Sotto il braccio sinistro ella aveva l'ombrello: il destro era infilato nel manico d'un cestino, che doveva essere ben greve: la piegava, quasi. E così disparve. Poco dopo giunse lassù il delegato di pubblica sicurezza con un medico, frequentatore della Farmacia della Rosa in piazza Carbonara.

Prima che il sole fosse scomparso del tutto dietro i monti, la brigatella uscì dalla strada dell'orto, e infilato il viottolo del castello, che si arrampica e passa sopra le case del paese, si trovò sul sentiero che va all'alpe.

Diede uno sguardo ad Alberto, il quale aveva infilato la punta di un sigaro in uno stecchino, lo stecchino nel tappo di una bottiglia, mantenendo il sigaro trasversale, ed accostata una candela all'altra estremit

Ma questo era infilato da una batteria di cannoni, sostenuta da un reggimento intiero di zuavi e quando il popolo frammischiato ai nemici che inseguiva si affollò sul ponte, il comandante dei clericali, degno seguace di Torquemada, ordinò il fuoco e le sei bocche della batteria e i fuochi di linea della fanteria concentrati sul ponte fecero un vero macello di popolo e di birri.

Ma ora che ci penso, badate, gli era un segreto da tener sotto chiave, e voi da me non sapete nulla, intendiamoci; io non ho fiatato, acqua in bocca! me lo promettete? Messer Giacomo Pico non gli dava più retta; uscito in sull'aia, aveva infilato il portone, e via come una saetta.

Signori, sono pronti? interrogò il presidente. E visto che tutti avevano infilato la toga, aggiunse, rivolto al capo usciere: Dunque, possiamo andare! Prendete! disse all'usciere l'auditore Pantellini, relatore nella causa, tendendogli, con un gesto molto brusco, un grosso fascio di fogli.

Martedì Maggio 86. Il guardaporta dello spedale dei Pellegrini è un burbero rossiccio, il quale, quando in certi giorni ha infilato un soprabito che gli batte alle calcagna, tutto stinto e sparso di macchie d'olio, quando ha caricata la testa d'una tuba mostruosa, crede di essere il guardaporta di Palazzo Reale. Ha conservato un accento calabrese e la insolenza dei soldati borbonici; certo ha dovuto servire nell'esercito di Re Mbomma. Tra l'altro poco ci vede, per una congiuntivite che gli arrossa tutto intorno le palpebre. Sar

Sei proprio in collera del tutto con Liana? chiese don Andreino, quando dopo infiniti patimenti ebbe finalmente infilato il remo in una forcella. Mi ha detto che tu le fai un gran male, Ne ho gusto. Non vuoi proprio più saperne di lei? Non si è gi