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Mandò allor la francese aquila un grido Alto così che ne rimbomba il cielo; L'ale staccò da lo stendardo infido, Le scosse a l'aria, e ne fe' agli occhi un velo. L'udì il Borusso, e il trïonfato lido Guardò geloso, e sentì al petto un gelo; Da l'ardua rupe, ove sdegnoso stassi, Lucifero discende, e volge i passi

Il mare, quell'infinita distesa di liquido glauco che v'invita voluttuosamente a tuffarvici e vi procura sensazioni indescrivibili, il mare infido, ad un tratto, quando meno ve l'aspettate, vi inghiotte e sparite nel caos. Tale è la montagna. Quale è la sorte dei marinai, dei marinai che si sono affacciati impassibili cento volte sulla porta degli abissi?

E pur, vedi, ti scaccio e m’allontano, Rigida e casta, ne la notte fonda; Non mi chieder perchè di questo strano Tirannico mister che mi circonda; Non richiamarmi ai morti sogni e ai baci.... Non posso, taci!... Io mirai l’onda che rompeasi al lido; E di veder mi parve Rasentar leggermente il flutto infido Una schiera di larve.

Io gli exposi la temeritá dell'inconsiderato uomo e il flagizio perpetrato contro di noi come se fossimo qualche incognito viro. Io voglio formarli un libello de ingiuria, certo che la Sua Signoria mutuo amore me ssi è offerto. Ma pare che hodie sia certo un lustro intercalare per noi; ché lo infido bibliotecario non ha manco compita l'opera per la quale gli ho saluti inanzi venti quadranti.

È ver, ma nella rosa si nasconde la spina e la dama amorosa ne piange alla mattina. Scendiam al dolce lido ove declina il sole. Sciocchi, Amor troppo vuole, e cuor di donna è infido. O belle, udite, udite voci ch'urgono al vento. È del fiume il lamento per le valli romite. Oh ve' laggiù, sen' viene una gioconda armata. Le navi in sull'aurata poppa adergon verbene.

26 Ma i venti che portavano le vele per l'alto mar di quel giovene infido, portavano anco i prieghi e le querele de l'infelice Olimpia, e 'l pianto e 'l grido; la qual tre volte, a se stessa crudele, per affogarsi si spiccò dal lido: pur al fin si levò da mirar l'acque, e ritornò dove la notte giacque.

LIDIA. Cintio mio, conosco ben quanto un innamorato è infido guardiano della sua amata, e principalmente quando conosce che sia amato da lei; però io non verrò costí, ché dubito anch'io non potermi contener ne' termini dell'onestá. AMASIO. Ma che tradimento si porebbe imaginare maggiore che tradir sotto la fede? LIDIA. Temo: se mi assecurate con giuramento, verrò subito.

Dico "graziosamente" per il capitano Thompson o per un osservatore dalla spiaggia, non per il nostro Manlio per la povera Aurelia, che ambedue per la prima volta gettati loro malgrado sull'elemento infido cominciavano a risentire le nausee del mal di mare. Orzare significa avvicinare la direzione della prora all'origine del vento.

Ma che vuol dire tutto questo sfoggio di erudizione? dimandò egli. Vuol dire che a' tempi nostri non ci sono più amici. Non mi dite di no; non parlo per voi, Salvani, che vedo così di rado, e non ne so veramente il perchè; parlo pel signor Aloise di Montalto, giovine biondo e infido, Niso che s'infischia d'Eurialo, Damone che manda Pizia a quel paese, Oreste che.... Non ridete Salvani!

E che Regina Maab d'aspre ferite piaghi il cuor e la mente tutti sanno: la faccia imbianca pel desio d'amare strugge muscoli e nervi e ordisce inganno; la fiera umilia ed accende la mite agnella, poi che a Venere comare prude l'uzzolo e chiama a Cupido, lercio garzone, mentitore e infido. Si badi a Primavera e a ben amare!... O Luna, o bella Luna, non calare! E se tu m'ami dillo veramente!