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Ma non vi è un ospedale qui? Quella poveretta è malata gravemente; a casa manca di tutto; non ha chi l'assista. I suoi figliuoli sono troppo bambini. , l'ospedale c'è; nessuno però vuole andarvi, neppure i più miserabili. Credono che medici e infermieri li lascino morire, per sbarazzarsene; ed è pregiudizio invincibile. Forse interamente non hanno torto. Quell'amministrazione è un caos!

Guarda; ci son qui alcuni signori. Quel vecchio, e le due signore, sono parenti del 151; il prete, laggiù, è un parente o un amico del 140. Viene a tempo, il prete, per il 140! disse quell'altro. Eh, pare di . Povero giovane! Mentre i due infermieri facevano questi discorsi Don Pietro Toschi era giunto al capezzale di Gino Malatesti.

I monatti, infermieri incaricati di portare gli infetti agli spedali, erano un nuovo flagello: ed entrando nelle case vi commettevano le più laide cattiverie, rubando, svergognando sugli occhi dei padroni, e minacciando chi fiatasse di trascinarlo ai lazzaretti.

Il cuore le batteva fino a spezzarsi, perdette la sua presenza di spirito, tremò, ebbe paura del primo sguardo di quella madre offesa, oltraggiata nell'onore, che tanto aveva sofferto, pianto per cagion sua. La popolana entrò portata sopra una sedia da due robusti infermieri dell'ospedale.

Al passeggio non parlavamo che di ammalati, di medici e di infermieri. I miei compagni erano d'accordo che non c'è carcere o reclusorio o ergastolo che abbia un'infermeria che s'avvicini a quella delle persone libere di due o tre secoli sono. È un'infermeria a celle o a stanzoni che passa sopra qualsiasi precauzione. Quella a celle deve essere preferibile. Illusione!

Intorno a lui si formava una siepe umana; chi strisciava, chi si arrampicava su gli altri, chi metteva le dita nel suo sangue; facce sparute si volgevano a lui perfino dai guanciali dei moribondi; preti e medici correvano; gli infermieri, presi nel mezzo della calca, non riuscivano più a proteggere gli storpi dal pericolo del travolgimento; la Grotta fiammeggiava; l’enorme idolo di legno dipinto era l

Percosso in pieno dalla veemenza del sole pomeridiano, il triplice tempio avvampava ne’ suoi marmi e nelle sue vetrate; pareva uno scenario meraviglioso, composto di oro e di fiamma, che tutto rivestisse con la sua pietra incendiata lo sprone della dura montagna. Ed erano tre immense chiese, anzi tre santuari sovrapposti, che sorgevan dalla rupe medesima ove nacque il sogno di Bernadette. Nel pieno sole, davanti a’ miei occhi abbagliati, brillava l’Arca del Divino Amore, splendeva il Tempio verso il quale giunsero, a centinaia di migliaia, con Vescovi e stendardi, con infermieri e parenti, gli storpi di tutta la terra, gli inguaribili di tutte le infermit

Erano le informazioni alquanto imbrogliate dei quattro infermieri, che causarono alcuna variante, ma il più importante, era, del resto, esattissimo. Non impedir lo suo fatale andare

Riadagiatosi nel letto, spasimò più forte e gli sembrò che tutte le liete immagini di prima gli si annerissero cupamente d'intorno. Gli si era mossa la fasciatura della larga ferita che aveva alla testa, e ne usciva il sangue a fiotti. Infermieri e medici e suore gli corsero intorno soccorrendolo, ma, in tutti que' volti sconosciuti, egli non seppe più leggere una sola espressione d'affetto.

Baciò e ribaciò l'Agnese, le promise che sarebbe andata a trovarla; l'assicurò che, appena guarita, l'avrebbe subito ripresa, e a edificazione degli infermieri che la confortavano vedendola afflitta in quel modo, le colmò il lettino di aranci e di dolci, e volle ancora che bevesse due dita di fernet.