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Ma or temo tutto il contrario: che vedendo beffate le sue speranze si volgerá ad odiarmi quanto m'amava; giudicherá il mio inganno onorato; ma che quello che ho usato con lui, l'abbia usato con gli altri e che ad altri io abbia fatto copia di me; e non credendo ch'io sia pregna di lui, non mi attenderá la promessa. Eccomi infamata, odiata, scacciata e aborrita!

DON RODORIGO. In me non può tanto la passione che mi torca dal dritto della giustizia, mi muove rispetto d'altri proprio affetto, ché quanto mi sento vincer dall'amore tanto mi fo raffrenar dalla raggione. DON FLAMINIO. Giudice, non zio, io vengo ad accusar me stesso: ho infamata e uccisa l'amante mia!

EUFRANONE. Fui padre d'una e, se mi è lecito dir, onestissima figlia; e i vostri nepoti per particulari interessi me l'han uccisa e infamata. DON RODORIGO. Quando il reo è di gran merito si procede alla sentenza con piú riguardo. EUFRANONE. La morte e innocenza di mia figlia gridano dinanzi al tribunal di Dio giustizia contro i vostri nepoti, ché non restino invendicate.

Sarete infamata! Da chi? chi ardir

Vi prego di permettermi di condividere le gloriose vostre fatiche, e di cancellare con una vita di devozione e di sacrifizio alla patria tutta la nefandezza della mia vita passata». «Io vi accompagnerò, ed accompagnerò questo mio salvatore, non perchè mi senta degna di voi e di lui: troppo macchiata, troppo infamata fu la passata mia esistenza.

Da questo lato adunque tutto volgeva a seconda. Ma il guaio era dall'altro. Dopo l'accaduto del giardino, la fanciulla di casa Salvani era stata trasportata all'infermeria del monastero; le era sopraggiunta la febbre, e colla febbre il delirio. Da alcuni giorni si era alquanto rimessa in salute; ma la poverina era tuttavia così debole, che non poteva scendere in parlatorio, e la marchesa di Priamar non trovava modo di condurre innanzi il negozio. Avrebbe Maria consentito ai suoi disegni? certo. Non le era uscita di bocca la nobilissima promessa, che ella non avrebbe infamata la memoria di sua madre, se morta, fatta arrossire quella povera donna, se viva? Egli, adunque, che faceva assegnamento sulla virtù come sul vizio, era sicuro dell'esito; ma vedeva andar la cosa per le lunghe, e ciò lo metteva in pensiero. La marchesa Lilla, saputo lo stato della fanciulla, era in una ansiet