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Da' suoi discorsi si poteva qualche volta trapelare che avesse guerreggiato contro gli Indiani, o che avesse passato il suo tempo alla caccia delle tigri e degli elefanti, od ancora che avesse sfruttato una miniera di diamanti. Il conte Alerami parlava molto; ma, con tutte le sue chiacchiere, stava sempre chiuso come un nocciolo di pesca.

Durante la danza del Sole gli indiani adolescenti vengono introdotti nell'arena per aver bucate le orecchie, cerimonia che conferisce loro i diritti civili nella tribù. Questa operazione richiede da parte del candidato un piccolo sacrifizio, che ordinariamente è quello di un puledro: nella festa di cui parlo i puledri offerti furono circa settecento.

Si batteva quest'ultimo, che scalpitava e scuoteva la testa, lacerando le carni del paziente e si continuò così finchè la corda stracciò del tutto la carne, lasciando libero il prigioniero. Molti indiani poi, di quelli che non prendevano parte alla danza, facevano differenti sacrifici tagliandosi dei pezzi di carne dalle braccia.

E che nella persona del re fosse la possanza di contrastare a siffatti dèmoni lo vediamo in vari luoghi del dramma; specialmente quando gli anacoreti invocano il soccorso di lui, e quando lo stesso dio Indra manda lui a combattere contro i dèmoni «Danavas». Vedas sono i quattro libri del codice sacro degli indiani. «Curuvaca», pruno, quasi sempre fiorito.

La sera medesima di quella festa, la giovane Amalia nel colmo dell'allegrezza riceveva le congratulazioni delle sue conoscenti; sentiva dal suo letto gli evviva replicati degli Indiani quasi pazzi dall'allegrezza: ella aveva dato alla luce Esmeralda.

Poi, avendo egli perseguitati e disfatti tutti coloro li quali avevano congiurato contro a Giulio Cesare, e finite nella morte d'Antonio e di Cleopatra le guerre cittadine, e molte nazioni aggiunte allo 'mperio di Roma; ed essendo a Roma venuti ambasciadori indiani e di Scizia, genti ancora appena da' romani conosciute, a domandare l'amicizia e la compagnia sua e de' romani; e, oltre a ciò, avendo i parti renduti i regni romani tolti a Crasso e ad Antonio; parendo a' romani questo essere maravigliosa cosa, il vollero, secondo che alcuni dicono, adorare per iddio: la qual cosa egli rifiutò del tutto.

Disperato di trovar oro nelle viscere dei monti, non ha egli pensato a vendere come schiavi i poveri Indiani? Era da uomo religioso, cotesto? Qui, per quanto buon cavaliere egli fosse, il capitano Fiesco perdette le staffe senz'altro.

Puru, uno de' piú famosi tra gli antenati di Dushmanta. «Amra», albero d'alto fusto e vaghissimo pe' suoi fiori. La vivace fantasia degli indiani popolava di dèi, di dèmoni, di spiriti, ecc. tutta la natura. E però sotto le sembianze di quell'ape le fanciulle sospettavano forse nascosto qualche demone malefico.

Chi sa anzi che i greci non la imparassero forse eglino dagli indiani? L'India fu probabilmente la culla del sapere umano. |Un altro|. Lasciamo stare per ora queste digressioni erudite. Gl'indiani ebbero civilizzazione: dunque anche poesia. La facoltá poetica degli uomini è una facoltá che può essere primigenia in tutti.

Per fare il cow-boy nelle immense pianure del Texas, del Kansas, dell'Arkansas e negli altri Stati dell'Unione ricchi di pascoli, non basta esser buon cavaliere e saper guidare i branchi di buoi e di vacche nei terreni più favorevoli, provveduti di acqua e di erba buona: bisogna essere giovani robusti e arditi, capaci di tener testa ai ladri o agli indiani e di sostenere talvolta dei veri combattimenti a colpi di carabina e di revolver.