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Pare che fra questi pericoli Amalasunta avesse giá trattato, ed or certo Teodato trattò coll'imperatore greco per averne aiuti o rifugio. Imperatore era allora Giustiniano, il gran raccoglitor di leggi e codici romani, il gran riconquistatore di molta parte d'Occidente.

Ecco la cagione del fiero caso, che forse lo scusa in parte ma non lo assolve: nella giornata del 30 aprile fu preposto a questi cervelli giovanili mobilissimi per natura un côrso, di cui non si ricorda, e non importa ricordare il nome ; però giova avvertire che indi a breve se ne andò in Francia al soldo dello Imperatore, e con esso lui forse tuttora rimane; nel 30 Aprile pertanto ben'egli a squarcia gola gridava ai giovanetti: avanti! avanti! ma ei se ne stava addopato ad una pianta schermito dalle palle con un fiasco di vino al fianco dove di tratto in tratto attingeva voce, e sembianza di valore: però sospettando i giovani di mal capitare sotto la trista guida spulezzarono.

A Lione subentrò Adriano di Utrecht maestro dello Imperatore: questi non ebbe difetto di virtù, anzi si celebra grandemente come colui, che procedè temperatissimo, e modesto.

Simone di Filippo Reali da Pistoia, che abbiamo veduto seguir con l’armi le sorti del Vergiolesi, fu vicario di tutta la Lunigiana per Arrigo imperatore: poi nominato da lui signor di Gaddo e Montechiaro in Piemonte; e nel 1331 luogotenente di Giovanni re di Boemia in Pistoia per distaccarla da’ Fiorentini.

Anco i principi cattolici non andavano di buone gambe in cotesta faccenda; lo esempio fortunato del Langravio Filippo stimolava non pochi a imitarlo: tra questi il Duca di Baviera, e l'elettore di Magonza: l'ultimo avvisava il Papa: ci pensasse due volte ad accordare, gli avrebbero portato via le penne maestre, e lo vedrebbeRoma, Francia, Lamagna di un tratto levaronsi contro Carlo V.: «i nemici dello Imperatore, scrive il segretario del legato Contarmi, dentro e fuori paurosi della sua grandezza, dove mai egli avesse raccolto sotto la sua autorit

È accettato. E gl'insorti per tal modo sanno esporre di loro miserie, che i medesimi commissari imperiali si scuotono, dalla loro piegano, e convengono in deporre Enrico ed eleggere imperatore Rodolfo, di stirpe imperiale anch'esso, duca di Svevia e di Borgogna al di qua del Jura, con insegne e nome reale ad Arles, corte sovrana in Zurigo, prode nelle battaglie, savio nei consigli, liberale e gentile nel trattare, al re cognato.

Ma nel medesimo anno morí senza figliuoli Carlo il giovane, il primo e come pare il piú belligero de' suoi figliuoli. Non rimaneva piú al vecchio imperatore se non un figliuolo, Ludovico, ch'ei prevedeva probabilmente poco degno di lui.

I ritratti dei generali imitavano il loro imperatore; le battaglie appese ai muri, coi loro morti e i feriti, e i reggimenti all’attacco, aspettavano invano la ritirata o la vittoria. Metilde passeggiava lentamente, osservando ogni cosa, e passava da una stanza all’altra, mandando dei lunghi sospiri.

Fosse stata a vederla; povera signora Maddalena! Una mano di soldati Alemanni le mandavano in quell'ora la casa sossopra; chiedendole del figlio, come se loro avesse avvelenato l'acqua e l'aria, e rubato la corona al loro Imperatore. Ed essa, non badando allo strazio che le facevano d'ogni cosa; camminava col pensiero dietro a Giuliano, e lo stimava arrivato in terra della repubblica; e benediceva donna Placidia, venuta a farle la carit

La storia ha il dovere di riconoscere queste incursioni, senza dubbio avventurose, quali precedenti storici di un uomo che divenne imperatore dei francesi non molto tempo dopo. Pertanto, nessuno deve esser considerato felice, prima della sua fine.