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1 Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l'ire e i giovenil furori d'Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano.

antichissimo monogramma delle parole Have. Iesus. Estebano s'erge in piedi, corre verso il cero, afferra il candelabro pesante, lo innalza vigorosamente, lo capovolge; poi, segnando coll'indice sinistro la sigla rovesciata così: S I H grida volto verso Elisenda: Stephanus Imperator Hispaniae!

In somma, non furono mai due opinioni, due politiche piú opposte che quelle degli imperatori e delle cittá italiane, della cancelleria imperiale e reale e de' governi comunali, quando s'apparecchiava a scendere Federigo I re incontrastato di Germania, re d'Italia e imperator designato, giovane coraggioso, afforzato ed insuperbito dell'unione di Germania.

Costanzio perdente all'incontro dinanzi ai persiani, chiese a Giuliano cesare il suo esercito; e l'esercito gridò augusto Giuliano stesso, il quale, morto intanto Costanzio, rimase egli pure imperator solo. Era capitano ed uom di Stato non volgare; ma filosofo all'antica, romano stantío retrogrado.

Credeva Carlo rimbambito e grasso d'esser imperator d'un vasto impero, per aver una veste da Caifasso, la corona gemmata oltre al pensiero, e per veder, allor che andava a spasso, chinar le genti per ogni sentiero, e per sentir, se dal palagio uscia, timpani, corni, trombe e sinfonia.

E chi fu l'avo del primo imperator di Lamagna, se non un barbaro discendente degli schiavi di Roma? Ho meditato lungamente le storie, madonna, e non ho trovato la ragione per che io debba esser da meno di chicchessia, poniamo d'un conte d'Osasco. E notate; da me non aspetterete mai cosa di cui il mio breve passato non sia impromessa sicura; ho il mio destino nel pugno.

33 Per voi saran dui principi salvati, se levate l'assedio a quelle porte: il vostro re, che voi sete ubligati da servitù difendere e da morte; ed uno imperator de' più lodati che mai tenuto al mondo abbiano corte; e con loro altri re, duci e marchesi, signori e cavallier di più paesi.

Tal che la vuol, in fine, ciò che tu vuoi. Odi, padrone. Ella non sentí prima nominarti che io la viddi tutta accesa de l'amor tuo. Or sarai ben, tu, felice. CALANDRO. Tu di' il vero. E' mi par mille anni succiar quelle labra vermigliuzze e quelle gote vino e ricotta. FESSENIO. Buono! Volse dir sangue e latte. CALANDRO. Ahi, Fessenio! Imperator ti faccio.

Commemoriale XXVIII. In nome di Dio vero re e imperator del mondo. Al famoso ed eccelso re di Venezia, dominator di paesi e di provincie, osservator della buona e retta regola di governo, ornato di bont

102 Senapo imperator de la Etiopia, ch'in loco tien di scettro in man la croce, di gente, di cittadi e d'oro ha copia quindi fin l