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²⁴⁷ Iulian., 371-392. ²⁴⁸ Idem, 552-555. ²⁴⁹ Idem, 585-588. Il frammento di lettera al sacerdote ci mostra come Giuliano volesse avere un sacerdozio pagano il quale realizzasse l’ideale di virtù che il clero cristiano si poneva davanti agli occhi, salvo a non seguirlo.

Ma una tale spiegazione non vale, continua Ammiano, perchè Giuliano, diventato imperatore, si illustrava con atti che non furono meno meravigliosi ed eroici⁷³. ⁷³ Idem, I, 115, 5 sg. Nei quartieri invernali di Parigi, nella breve sosta che gli è concessa dalla guerra, a che pensa Giuliano?

E mi consigli? Di non risolvere nulla per ora. Impossibile... impossibile... impossibile. S'ha a finire; ieri dopo il desinare, bisticci, ieri l'altro idem; e indietro e indietro sempre bisticci e scene analoghe.... Le ho detto che oggi le avrei risposto ed oggi le risponderò. Leonardo aveva finito di vestirsi e si guardava intorno. Vacci subito, disse Agenore, spicciati, io ti aspetto qui....

¹⁴⁷ Amm. Marcell., II, 27, 17 sg. ¹⁴⁸ Idem, II, 31, 13 sg.

⁸⁰ Amm. Marcell., I, 201, 15 sg. ⁸¹ Amm. Marcell., I, 203, 15 sg. ⁸² Idem, I, 204, 4 sg.

⁴⁰⁹ Idem, 498, 10 sg. Una lettera commossa è quella diretta all’amico Amerio, il quale gli aveva annunciata la morte della moglie. C’è, in essa uno stoicismo raggentilito e più umano che non fosse quello impassibile e sereno di Epitteto e di Marco Aurelio⁴¹⁰. ⁴¹⁰ Iulian., 532, 10 sg.

³⁶⁵ Gregor., 72. ³⁶⁶ Idem, 73. ³⁶⁷ και ἦν λίαν απάνθρ

Cernimus indomitos plaustro succumbere tauros, quorum duriciem removet destrezza biolchi; semper idem saeviret equus cozzone carente, nec venit ad pugnum sparaverius absque polastro. «Facile nostra tenera conciliantur ingenia ad honesti rectique amorem». SEN.

⁵⁵ Iulian., 159, 4 sg. ⁵⁶ Idem, 158, 8 sg. Ma, se cordiali e delicati erano i favori di Eusebia pel giovane principe, non pare davvero che fossero tutte sincere le dimostrazioni di fiducia di cui lo circondava l’imperatore. Nel manifesto agli Ateniesi, Giuliano afferma che la sua prigionia, diventando Cesare, si fece più grave, tale e tanto era lo spionaggio con cui lo seguiva, ad ogni passo, il sospettoso Costanzo. «Quale schiavitù

²⁵⁶ Idem, 385 sg. Fra le letture pericolose e da sconsigliare, Giuliano pone Epicuro e Pirrone e ringrazia gli dei che hanno lasciato distruggere una parte dei loro libri. Nulla di più sintomatico di questo decreto di Giuliano che pone all’indice Epicuro.