United States or Timor-Leste ? Vote for the TOP Country of the Week !
«Quindi innanzi punto di Nemesi!» corresse Guasparre: «Signori, questa donna, ch'è indiscutibilmente nostra per dritto di rapina, poss'io quindi innanzi dirla esclusivamente mia, di loro pieno consenso?». «Senza dubbio alcuno!». «Posso farne quanto m'aggrada?». «Si accomodi pure!». «Quest'affare a noi punto non appartiene».
Tre, cioè i tre Re; trentanove, cioè impiccati; e ventuno vuol dir Baldassarre, sessantadue Guasparre e sessanta Melchiorre, come insegna la Smorfia o Libro dei sogni: quindi nessuno osò mormorare contro Sennacheribbo, ed il popolo sovrano confessò di aver mancato d'acume e di senno e di non aver saputo interpretare i fatti e cavarne i numeri buoni.
Ma si sa, in viaggio, bisogna sapersi contentare: i tre Re morivano di fame, di sete e di stanchezza; quindi smontarono, ordinarono da pranzo e deliberarono di aspettare in quel luogo il ritorno d'un corriere, che Guasparre spedì al comandante d'una piazza forte vicina, acciò gli venisse incontro con due o tre Reggimenti e carrozze ed ogni ben d'Iddio.
Nè Guasparre smargiassava, fanfaroneggiava, millantando vizii che non avesse. Sentite questa. Aveva condotto seco, dal Regno d'Antibo, grandissimo numero di cortigiani, famigliari, domestici e creati; fra gli altri un coppiere, giovanetto imberbe ancora ed al quale diceva di volere un bene grandissimo. Lo aveva soprannominato Coppa d'oro; nè soffriva, ch'altri il servisse di coppa: ed il giovane riconoscente sforzavasi di servirlo di coppa e di coltello. Pure, un giorno, gli venne porto all'autocrate un calice di vino ammoscato; intendi: nel quale stava in infusione il cadaveruccio d'una mosca. Chi descriverebbe i furori di Re Guasparre, allorchè vide la bevanda moschifera? Fece amministrar venticinque buone nerbate al Coppa di oro; e gli dichiarò che, in caso di recidiva, gli avrebbe fatta esalar l'anima sotto le verghe. S'era nell'agosto; ed in Iscaricabarilopoli, citt
Pensate come stesse attento il pocillatore di Re Guasparre! Pure, il diavolo ci mise la coda; ed una volta, in quella appunto che porgeva un bicchiere di barbèra spumante alla Maest
«Benone!» ripigliò Guasparre «ognuno si regoler
La dimane si riseppero finalmente molti particolari della spedizione; e che Sennacheribbo aveva pensato bene di far giustizia sommaria e che Guasparre I, Melchiorre XVII e Baldassare V avevan fatto un ballo in campo azzurro, e che il capitano si era costituito prigioniero in una delle fortezze dello Stato.
«Decidiamo ora,» disse il monarca d'Introibo, ch'era sciocco sì, ma fino ad un certo punto. «Siamo tutti galantuomini, ma mia nonna diceva: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Patti chiari e amici cari!». «Ma» rispose Guasparre «se fissiamo prima colui, che deve godersi il frutto della rapina e del ratto, gli altri due potrebbero credere di non aver interesse ad assisterlo».