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Ma voi, Maria, foste anche voi madre, anche voi portaste un bambino, e fu cercato a morte, e vi toccò di camparlo fuggendo. Deh! traetevi a compassione di me; guardatemi dal cielo, datemi forza di passare questa notte, quest'angosciosa notte, questa notte d'inferno».

Voglio udirvi parlare di lui, e specialmente di quell’ultimo sorriso che gli metteste negli angoli della bocca, sopra le mascelle serrate che non poté disserrare più... Guardatemi, guardatemi. Lo imito, senza volere. Ella è così intieramente posseduta dall’imagine paterna, che per alcuni attimi la figura della convulsione mortale sembra riespressa dal suo gioco terribile. Gherardo Ismera.

Lalla e miss Dill si recarono dagli sposi dopo che Maria era andata a dormire, e ciò per non lasciarla sola tutta la sera, e per non mettere in soggezione gli ospiti, finchè mangiavano il tacchino e il croccante. Infatti, quando si presentò la duchessina coll'istitutrice. la brigatella si mostrò un poco intimidita e vergognosa: nessuna sapeva più come muoversi, quali discorsi incominciare e i più arditi tentavano appena una scempiaggine a mezza voce, coll'aria di voler dire: Guardatemi, che io non soffro di soggezione! Soltanto la Nena e la sposa, l'una per dimestichezza, l'altra fatta ardita dalla felicit

Voi non mi avete veduta mai da vicino disse. Voi siete artista e questo pensiero mi turba un po'. Sono quello che sono, così: guardatemi. Vi piaccio? Dio, che caro volto, che tremore nelle pupille, che candore nei denti! Ma io pensavo a quei piedi, e poi aveva quell'altra idea fissa in testa.

È bella, , Dio mio, fin troppo bella; è una di quelle donne che dicono alla gente: guardatemi, contemplatemi, adoratemi. In una citt

Guardatemi meglio, e vedrete che parr

A che pro questa visita alle faccie pallide che l'avevano sempre ingannato e che fabbricavano dei forti sulle sue terre? In un'altra seduta Nube Rossa diceva: Il Grande Spirito mi fece nudo, e nudo mi allevò... Ciò che voglio dire a voi, a questi uomini e al mio Gran Padre, è questo: Guardatemi, io era nato dove sorge il sole e ora vengo dal paese dove esso tramonta.

E questa resurrezione l’ha compiuta un giovane a cui la letteratura, il giornalismo, il teatro, la vita dell’Europa cosmopolita, i salotti eleganti di Parigi e di Vienna promettevano tutte le dolcezze; un giovane bello e libero, fervido di giovinezza e d’ingegno, che non aveva bisogno di gridare al mondo: guardatemi, voi non mi conoscete, io sono ebreo; guardate, io son fratello dei pezzenti di Polonia e di Russia; nelle mie vene scorre il sangue delle folle oscure che l’Europa calpesta e caccia; io potrei gioire, io potrei trionfare, ma preferisco combattere; nessun antisemitismo forse potrebbe sbarrare il cammino al mio ingegno, alla mia bellezza, alla mia energia; ebbene, io lo sfido, io l’offendo. Io voglio una cosa singolare: io voglio soffrire per la libert

«Da domani, vita nuovacontinuò la matrona che in camicia, così disciolta com'era, pareva ancor più corpulenta. «Vita nuova, se no: guardatemiLa bimba avea in una mano il lume e lo scaldaletto; sul braccio le vesti della Contessa. Nell'altra mano due paia di scarpe, e sull'altro braccio tutti gli abiti del conte Venceslao. «Guardatemiripetè più forte la Contessa.

Bianca E chi non è avvezzo a vederla ne sente disgusto, nausea, schifo! Francesco Guardatemi, guardatemi in viso.... Bianca Francesco Brava! Così! Non v’accorgete che sono innocente, e che... sono vostro? Bianca Tutto questo sta bene; ma io me ne voglio andare. Francesco No, rimanete. Astraetevi dall’ambiente che vi circonda.... Riconcentratevi in voi. Anzi, riconcentratevi in me. Bianca