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=1847-48 Insurrezione della Sicilia Messina-Palermo-Catania-Calabrie.= Come la più oppressa tra le regioni italiane, la Sicilia fu la prima a tentare di scuotere il giogo che le gravava sul collo appena si ebbe sentore delle idee liberali di Pio IX. Primissima Messina, il settembre del 1847.

Ella aveva il vago ricordo di esser stata trascinata, inerte, con la testa fatta come di piombo; e lo stesso peso ora le gravava sulla fronte, malgrado la sua acconciatura fosse stata disfatta e una pezzuola imbevuta d'acqua ghiaccia vi venisse adattata continuamente. «Maxette... come stai?...» chiedeva sommesso la signora di Verdara, ed ella rispondeva appena con un moto degli occhi.

Non nocque a lui, sentì la percossa; ma nel fondo la misera si spalla. Non vede Orlando come trar la possa; e finalmente se l'arreca in spalla, e su ritorna, e va con tutto il carco, quanto in tre volte non trarrebbe un arco. 70 Sentendo poi che gli gravava troppo, la pose in terra, e volea trarla a mano. Ella il seguia con passo lento e zoppo; dicea Orlando: Camina! e dicea invano.

M'agitava quell'orgasmo che precede i grandi scoppi di pianto, quando il nodo dell'angoscia sta per disciogliersi, quando la tensione sta per allentarsi. Ma l'orgasmo durava, e il pianto non veniva. La sofferenza era orribile. Un peso enorme mi gravava in tutto il corpo, un peso che io sentivo non sopra ma dentro di me come se le mie ossa e i miei muscoli fossero divenuti di piombo compatto.

Nessuno in quel salotto avrebbe imaginati i galoppi della mia mente; perchè gli uomini e le donne, dopo aver tentennato a lungo per definir me, Lidia, il nostro matrimonio, e collocarci in una delle categorie prestabilite dal mondo, avevan finalmente trovate e la definizione e la categoria, mettendoci con un gemito fra gli «esemplari»; quel giorno stesso in cui mi gravava sullo spirito il peso enorme dell'esemplarit

Allorché adunque Guidello chiamò messer Ugo di Oldrado da Lanciasalda, il cavaliero, tenendosi allato lo scudiere, si fece avanti con un certo passo violento che e' pareva movesse incontro al suo cavallo sellato per la zuffa, s'arrestò davanti al seggio del signore, come se aspettasse clamore di sfida, poi si chinò, e, chinandosi, diede a divedere tutt'altra intenzione che quella per cui era stato chiamato, toccò con rustica noncuranza le corregge degli sproni, quasi ad assicurarsi ch'elle fossero affibbiate. Messer Adalberto intese troppo bene, e, seduto com'era, colla persona appoggiata tutta sul bracciuolo destro, si storse tutto sul sinistro; ebbe un movimento verso il tavolaccio su cui gravava la spada, e guardò lo scudiero. Questi si stette ritto dietro il proprio padrone, e per verit

Una vergogna dolorosa, più che parola umana possa esprimere, gli gravava l'anima eletta; il rossore, senza colpa, gli faceva abbassare quella nobile fronte che sino allora aveva portata alta innanzi a tutti, nel fuoco delle battaglie, nelle vicende della vita civile.

BALIA. Non ricerco altrimente mancia di ciò: mi gravava la conscienza sopra questo, e mi vendico di quel scostumato vecchiaccio che mi ha cosí bestialmente mal concia. ORGIO solo. ORGIO. Veramente l'ira è una mala consigliera, e trasporta l'uomo a cose, che poi non se ne può piú ritirare, perché l'animo alterato è cagion di molti moti disordinati.

Gli è che tutto un avanzo increscioso di abusi e di miserie gravava sulla societ

Antonio annuì a tutto quello che Selva gli disse: ed avess'egli fatto a senno dell'amico, avrebbe risparmiati a lui ed a sua moglie alcuni brutti momenti che, come vedremo, toccò loro di passare: ma quando l'amico fu partito per le sue faccende, Antonio che, a cercare quell'impiego per cui doveva rinunciare all'arte sua, ci andava di mala gamba, si pose in tasca il biglietto introduttivo presso il segretario di Bancone, e determinò essere miglior partito l'aspettare ancora tutto quel giorno se lo zio padrino, commosso dalla lettera mandatagli, non gli rispondesse favorevolmente come glie ne avevan data speranza le parole di Giacomo, e quindi non gli rendesse inutile quel passo che gli gravava assaissimo l'aver da fare.