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E quando don Giorgio lo accusò severamente di essere un cattivo marito; di avere ridotta la sua povera sposa, magra e pallida, da quel pezzo di donna che era; quando gli fece intendere che se Maria moriva, egli sarebbe stato la causa di quella morte, e avrebbe gravata l'anima sua di un assassinio oltre che di tutto il resto, Sandro non potè reggere. Dimenticò la promessa fatta alla Virginia, e, commosso, tremante, sopraffatto da una suprema angoscia, confessò tutto, quasi felice di togliersi quel peso dalla coscienza, colto da un desiderio nuovo, impensato, che il prete lo aiutasse ad uscire da quella situazione dolorosa, tra la moglie che si struggeva nella gelosia, l'amante che lo dominava con la sua felina volutt

La mano che egli sollevò lentamente tremava; quando ella vi ebbe deposto il cerchietto d'oro, si abbassò come gravata d'un peso insostenibile. «Stanlesia has been founded twenty years ago», spiegava il colonnello a Perez; «it is a free State of english speaking people»....

Ed in questo dimostra l'anima dovere esser faticata, percioché essa è dalle passioni, che dalle cose esteriori vengono, gravata e noiata essa, e non il corpo; quantunque ella sia ancor gravata dalle passioni corporali. «Che tratterá», cioè racconterá, «la mente», cioè la potenza memorativa, «che non erra»; e questo dice, percioché si conosceva aver tenace memoria, per la qual cosa non temeva dovere errare nella quantitá nella qualitá.

Triplice è la causa secondo S. Tommaso, 22, q. 154, art. 5, ed altri teologi: corporale, spirituale intrinseca e spirituale estrinseca. I. Cause corporali sono: 1. La sovrabbondanza di materia seminale, della quale la natura, troppo gravata, si scarica colla emissione spontanea;

È vero, mi risposero; ma pur troppo ciò che ora possediamo non è nostro che in apparenza. La casa è gravata d'ipoteca e i debitucci diversi non possono essere soddisfatti neppure colla vendita del mulo! M'informai ed ebbi a constatare che quei gagliardi lavoratori non mentivano.

Quantunque i primi poeti d'Italia non si abbandonassero interamente, come i greci, a se medesimi ed al bisogno dell'anima loro, e non uscissero, come fecero i greci, dalla sola scuola della natura, la poesia loro nondimeno emerse dal complesso de' sentimenti che in essi destava la nuova civilizzazione; sentimenti che, piú forti quanto piú freschi, crearono nella poesia un certo vigore di gioventú che, l'una dopo l'altra, spezzò le catene di cui il pedantismo l'aveva gravata.

Su quali elementi l'amministrazione angioina prendesse a scompartir la somma tra le varie terre, s'ignora. Forse avea qualche abbozzo di censimento, non sappiam se di beni o di popolazione; ma è certo che dalla corte veniva la distribuzione; e ciò veggiamo per la distribuzione della moneta nuova nel diploma del 12 agosto 1279, che si pubblica Docum. III. La somma poi gravata sopra ogni terra, si contribuiva dagli abitanti su i ruoli che stendeano gli oficiali, chiamati giudici nelle terre demaniali, e maestri giurati nelle feudali, che erano eletti a questo scopo di comun voto degli abitanti. Tra molti altri documenti, il prova il diploma del 13 agosto 1278, pubblicato Docum. II, e l'altro del 12 settembre 1277, registro citato, 1268 O fog. 1, nel quale si legge.... precipias ex parte nostra universitatibus terrarum et locorum tam demanii quam ecclesiarum comitum et baronum jurisdictionis tue, sub pena unciarum auri decem per te a contumacibus exigendis, ut universitates terrarum demanii judices sufficientes, ydoneos et juris peritos si poterint inveniri in numero consueto, et universitates ecclesiarum comitum et baronum magistros juratos bonos, sufficientes, ydoneos et fideles, quilibet in dicta universitate..... unum in magistros juratos de comuni voto omnium eligant..... Questa era una lettera circolare a tutti i giustizieri delle province di terraferma e al vicario in Sicilia ne' due giustizierati dell'isola. Onde si scorge ancora che la cancelleria di Carlo I, ora scrivea direttamente ai due giustizieri di Sicilia, come a quei di terraferma, ed or facealo per mezzo del vicario, sedente allora a Messina. Il diploma del 13 febbraio 1276, citato di sopra, accenna la medesima forma di distribuzione della tassa, per sindichi eletti dalle universit