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A spiegare questo fatto, a mostrare come l'esistenza dell'Olanda, malgrado le grandi opere di difesa che gli abitanti vi costrussero, richieda ancora una lotta incessante e piena di pericoli, basta rammentare di volo alcune fra le vicende principali della sua storia fisica, a partir dal tempo in cui gli abitanti l'avevano gi

La biblioteca era chiusa a chiave, ed alcuno non si avvisava di toccare a quelle opere così bene legate, così bene in ordine dietro i cristalli, come dei mobili appropriati al gabinetto. Il tavolo era coperto di carte, una corrispondenza di larghi dispacci, coi grandi suggelli di cera rossa stemmati.

La fanteria fiorentina e lucchese era in tutto più grave. Andava armata d’un giaco e d’una cervelliera; di spada, di lancia e di grandi scudi. Balestrieri e saettatori ve n’erano a cavallo e a piedi.

Milano. Mercoledì, 21 novembre 1877. Sono da pochi giorni arrivato dalla campagna: ed ho il mio studiolo freddo, polveroso, abbandonato, tristo e perciò sto a disagio al tavolo. Coll'anima stanca, col cuore senza fede, coll'ingegno assopito, con grandi dolori ma senza lutti officiali al cappello bisognoso di vita, di vita, di vita, freddo a numerare le mie illusioni cadute, freddissimo a pensare al futuro, ti mando un bacio. Aggradiscilo come bacio di fratello. Pensa che mi sento il cuore gonfio d'un'arcana bont

La barca s'accostò alla riva destra passando fra numerosi bassifondi semi nascosti da piante di loto galleggianti, e andò a gettar l'ancora nel luogo designato, in una insenatura contornata da grandi tamarindi che si curvavano graziosamente sulle acque.

In questi studî iniziali si applicò, come, del resto, avevano sempre fatto le persone di criterio, il metodo filologico: i risultati furono buoni; e l'onore ridondò in favore della filologia scientifica, che aveva riparate sotto le grandi ale tutte quelle discipline.

Leucìna. Trovasi nella milza, nel pancreas, nel pulmone, nel fegato, nel rene, nelle capsule surrenali, raramente nelle feci. E cristallina in lamine clinorombiche, di color perla od in sfere od emisferi fatti da strati addossati. Talvolta questi cristalli son cosiffatti da avere apparenza di tante calotte aggruppate, le più piccole d'intorno alle più grandi.

Il luogo, dovunque si volga lo sguardo, è d'una bellezza selvaggia: è un arruffio di borri ispidi di triboli e di spine; di coste a ginestre e a fichidindia; di vallate tutto un fitto di roselle con delle querci gigantesche, solitarie, che si rizzano a grandi distanze; di colli con un po' di falda a macchia, il resto nudo e sassoso, se togli qualche oleastro dal tronco contorto, qualche cespuglio abbarbicato nelle fessure dei precipizi; d'erte a bosco, a uliveto, dove s'inerpicano cerri secolari, o ulivi saracineschi dai tronchi neri e bitozzoluti. E qua ti d

Non è difficile. Ero in collegio, nella classe delle piccine, vale a dire alta così... e mi ricordo che sentivo le grandi, quando ritornavano dopo i giorni d'uscita, portare al cielo i vostri baffi e il colore delle vostre cravatte. Eravate gi

Appena visti i cavalleggieri, il ragazzo buttò via il bastone e si levò il berretto. Era un bel ragazzo, di viso ardito, con gli occhi grandi e celesti, coi capelli biondi e lunghi: era in maniche di camicia, e mostrava il petto nudo. Che fai qui? gli domandò l'ufficiale, fermando il cavallo. Perchè non sei fuggito con la tua famiglia? Io non ho famiglia, rispose il ragazzo. Sono un trovatello.