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Alcuni e sono, mi pare, i più saggi puniscono con la soppressione del diritto al passeggio per tre giorni, altri preferiscono dare addosso allo stomaco dei disgraziati. Diminuiscono loro la razione del pane di trecento grammi o l'aumentano dello stesso peso sopprimendo loro la minestra. La diminuzione del cibo del carcerato non è un castigo. È un omicidio.

«Un anno di reclusione, con seicento grammi di pane in due razioni e due mezze gamelle di pasta in brodo al giorno, basta per ritornare alla societ

E di sciabola e di spada ho tre anni di scuola, da Licurgo Cavalli. Ce n'è d'avanzo. E di pistola? Mi son sempre esercitato. Ottimamente! Due grammi di coraggio, di cui non patirete certamente difetto; due di sangue freddo, che è proprio dell'arte vostra, e siete armato di tutto punto. Dove abita questo Montalto? In via Balbi. Palazzo?...

«Di solito, diceva, ci si fa partire dal carcere alle quattro antimeridiane con una pagnotta di seicento grammi di pane stantio, e nessuno pensa più a noi se non all'indomani per darci un'altra pagnotta e rimetterci in viaggio. Se la si dimenticasse nel vagone o la si perdesse mentre si va dall'omnibus al vagone, felicenotte. Bisognerebbe rimanere digiuni fino all'altra distribuzione.

Il signor Van Klaës fumava cento cinquanta grammi di tabacco al giorno, e morì all'et

Ecco i risultati ottenuti: «1894. 4 agosto, ore 8: acqua del torrente raccolta nel ruscello deviato per portare acqua all'alpe Lavez, temperatura dell'aria 8°, cielo sereno. Un litro di acqua lascia un deposito di grammi 0,0037. «9 agosto, ore 9: cielo sereno; acqua del torrente raccolta presso al ponte del sentiero che mette verso Lavez. Un litro lascia un deposito di gr. 0,0171.

Con 600 grammi di pane cento volte inferiore a quello del soldato, e 150 grammi di pasta sempre scellerata, un condannato si sente i crampi nello stomaco più di una volta in 24 ore. In tutte le camerate si ripete la stessa storia: «Ho fame, si ha fame, abbiamo fame.» I trentacinque minorenni della nona camerata, quasi in faccia alla nostra, ci impietosivano.

Il nostro piatto di forza erano i gnocchi di dodici centesimi conditi coll'olio, puah! che sentiva della colatura della lucerna. Il lunedì avevamo la leccornia di 200 grammi di bue in umido per ventotto centesimi e di 100 per quattordici. La carne era dura come il corame, e il 2556 diceva appunto che ci volevano i suoi denti o i denti del leone per masticarla.

Durante il giorno non mangiava cinquecento grammi di pane. Lo rivedemmo spaventevolmente denutrito. Egli era contento della grazia, ma diceva che in dieci giorni aveva sofferto assai più che se lo avessero impiccato dieci volte.

²⁷² «A dodici grani», ecc. cioè a cent. 25 di lira grammi 800 di pane; cosicchè una forma di guastidduni, del peso di chilogr. 1 e gr. 400, od anche di 1 e 600, veniva a costare cent. 42 di lira.