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Venne l'ora della cena, e ci sedemmo a tavola; e una giovane, chiamata Sofia, ci serviva. Ella, nel volgermi gli occhi sopra, mi lanciò una fiamma nel core, che non cessò mai serpir per tutto, fin che non fece ben l'officio suo. Io, sentendomi le vene diseccate dal fuoco, chiedea da bere, e per rinfrescarmi e per godermi di quella divinissima vista piú da presso.

Cane!... Assassino!... Baciarmi la mia donna! Portarmi via la dolcezza di quella carne! Godermi quel corpo, mio, mio! E dopo, come niente fosse, piantarmi qua col grosso podere sulle braccia, vedendo che non potevo bastare ai lavori! E spogliarmi di quella poca roba con la scusa della spartizione!... Cane!... No. Caino!... Tu possa morire senza dire «Gesù» e bruciare per l'eternit

ALTILIA. Egli non è mal cambiato di amore; ché non tanto egli m'amò con buona intenzione, com'io l'ho amato con buona volontá. GIACOMINO. O vita mia, se morisse ora, morrei contentissimo per morire in tanta gioia, accioché il mondo con le sue aversitá non ci meschiasse poi il suo amaro, come suol far spesso nelle cose d'amore. ALTILIA. Ed io vorrei morir mai per godermi di compita felicitá.

NEPITA. Padrona, di grazia, ascoltate, ché certo sará altro di quel che pensate. SANTINA. Ragiona presto, finiamola: ti vo' dar questa sodisfazione prima che facci la festa di fatti tuoi. GERASTO. Sappi per certo, moglie mia cara, ch'io son stato innamorato di Fioretta, e per dirtelo chiaro, arei pagato la robba, i figli e la vita, per godermi una volta lei,...

Per adesso Roberto e Sofia sono indifferenti, poi si conosceranno meglio, si potranno apprezzare... ed allora... chi sa, chi sa! Tu avresti lode di buona madre per aver maritata prima la maggiore... Infatti... A me non mancheranno mariti, ho appena diciotto anni. Poi voglio divertirmi, voglio ballare ancora, voglio godermi questa mia gioconda gioventù con la buona mammina, mammuccia...

Tu fai i conti in una certa maniera.... Credi sul serio che saremmo più ricchi di adesso il giorno in cui fossi in casa Dal Bono a godermi i frutti della dote di Lucilla e il piccolo stipendio che forse mi darebbe il signor Benedetto come suo agente? Oh il signor Benedetto non vive molti anni, e allora....

Vo poi a godermi, nei ricevimenti eleganti, nei circoli, lo spettacolo, non meno interessante, del brago mondano. Oh! Non ho voluto specializzarmi. Dovrebbe fare così anche lei. È romanziere? No? Poeta? No? Filosofo.... No! È stato, lo interruppe Lostini che rideva. Ridevano anche gli altri che gli facevano corona, in piedi, fumando, stando ad ascoltarlo con deferenza non ostante le risa.

Nora, invece di parlar d'amore, cominciò a parlare d'affari; ma quietamente, senza più arrabbiarsi. Sai?... Io posso dire che non mi appartengo più: sono agli ordini del signor Matteo e della Cisalpina. E per il signor Matteo sono stata costretta fino ad oggi a godermi quell'uomo, quel vecchio uggioso, odioso, pesante... a fingere ancora.... Ma adesso non ne posso più e basta!