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Non lo possono oramai gl'Italiani dissimulare a se stessi. Il cammino che han preso è onorato ma arduo: non che giunti alla meta, e' sono appena alle mosse. Amici e nemici stanno a guardarli se sappiano prendere la signoria del proprio destino. Da questo punto dipende il destino di secoli forse. Nessuno far

Gl'italiani devono insorgere pronti a morire, ma quando le probabilit

Intanto Gregorio si arrovellava del non poter pigliare misura alcuna contro Guiberto. Gregorio era potente, ma di forza morale, ma con la parola; la quale in quel secolo paventavano e riverivano tutti, meno gl'Italiani. Imperciocchè, se la lontananza nei popoli settentrionali rozzi e superstiziosi tornava il pontefice eguale a Dio, verun riguardo ne tenevano coloro che gli stavano più d'appresso, e ne sentivano troppo il peso e le passioni di uomo. Per modo che, non avendo egli altra forza temporale che quella dei baroni del patrimonio di San Pietro, e questi in maggior parte per sua severit

Sogliono gl'Italiani tutti, scaldati da troppo tepido sole, e per altre ragioni che adesso non fa mestieri qui esporre, essere inchinevoli nelle parole, e negli scritti loro, a certo stile figurato che per adoperarsi in ispecial modo nelle parti di Oriente, appellano orientale; principalmente poi i Napolitani ed altri abitatori delle più calde contrade, se qualche passione, o lieta o trista, li commuova di straordinario incitamento: però nessuno, spero, sar

Abbiamo giá detto nell'articolo primo che per gl'italiani la parte piú utile della storia del signor Bouterweck sarebbe quella che tratta non della nostra ma delle letterature straniere; e stiamo pur sempre in questa persuasione. Tuttavolta anche i due primi volumi che comprendono le cose nostre, quantunque meno importanti per noi, non sono da rigettarsi come inutili.

Ripeto: gl'Italiani devono vincere finchè sotto il calcagno straniero gemono i popoli che diedero vita ai Bronzetti ed ai Monti . Ed il giorno in cui vi sia un uomo a reggerla questa Italia milite sar

Egli rese grande servigio a Roma, quando uscì nella ridicola guasconata «Les Italien ne se battent pas» la quale fece affluire al cuore il sangue caldo del popolo di Roma, e mise gl'italiani in obbligo di provare che colui aveva mentito per la gola.

Il nemico era scomparso. Gl'Italiani vittoriosi tornavano colla fronte alta a riunirsi alle proprie bandiere. Com'eran belli quei giovani militi d'una causa santa!

Poi, gl'italiani, che, come pare accennato da certi negoziati tra Vitige e Belisario, e come, del resto, è naturale immaginare, aveano sperato riavere un imperator occidentale, ebbero a governator sommo Narsete eunuco, maestro de' militi, patrizio e gran ciamberlano, e sotto a lui, un prefetto del pretorio. Non trovo se i due sedessero in Roma o Ravenna: è probabile in questa.

Gl'Italiani. Ma, che! Rimarranno nel loro impiego, statene sicura; il governo italiano non toglier