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Giuliano guardò quella folla dolorosa, e (non per profanare una credenza) gli pareva d'essere giunto al Limbo, tanti furono gli occhi che si volsero a lui pieni di speranza, forse per qualche segno di somma dolcezza e di mestizia che aveva nel viso. A un certo moto che egli vide farsi in un punto fra quei miseri, ne scoprì due che si stringevano e si turavano nei panni, quasi per nascondersi a lui. Erano il padre Anacleto ed il signor Fedele, i quali avrebbero dato la loro parte di paradiso, pur di non vedere l

«Oh che caso, Maria Santissima, che caso! esclamò donna Placidia; e si levò frettolosa dalla finestra, mentre Giuliano senza attendere risposta, diede di volta correndo, a rifare la sua via.

L’infelice Giuliano nella sua breve carriera, preparava a stesso un doloroso disinganno. Egli doveva, ben presto, persuadersi che tutti i provvedimenti, da lui escogitati, non riuscivano allo scopo che tanto gli stava a cuore. La propaganda politeista, sebbene voluta e diretta dall’imperatore stesso, non aveva che scarsissimi risultati. Il mondo anche l

Giuliano gli tenne dietro, strologando sull'avventura, e su quello che la marchesa di G.... poteva volere da lui; non tornato più a rivederla dalla prima volta ch'era venuto a Torino, due anni innanzi: e come fu sulla via, si lasciò portare dalle gambe, senza por mente verso dove.

⁶⁰ Amm. Marcell., Vol. Il governo che Giuliano ha fatto della Gallia per un quinquennio è un episodio glorioso in mezzo alla decadenza dell’impero, ha segnato un momento in cui quella decadenza, di cui era imminente il vorticoso precipitare, è stata, per un attimo, fermata. Giuliano vi è apparso addirittura meraviglioso. La saggezza ed il valore con cui ha saputo condurre le lunghe ed ardue imprese contro i Germani, e rigettarli al di l

⁸⁵ Amm. Marcell., I, 110. Che Giuliano nutrisse il presentimento ed il desiderio del suo alto destino, e che, pertanto, non sia stato del tutto estraneo al movimento soldatesco che lo ha portato al trono, si vede anche dalla lettera, diretta al fidato suo medico Oribasio, datata dagli ultimi tempi del suo cesarato⁸⁶. Il sogno che vi è narrato è troppo chiaro per non essere l’espressione di un pensiero che gi

La Duchessa trovò ch'era un abbominio, e che Drollino avrebbe dovuto stimarsi ben fortunato di cedere, non una, ma cento Mie a Giuliano. Ma, mentre condannava Drollino, sorrideva a Giuliano con una soavit

«Pazienza gli altri tempi....! ma ora.... con questi Alemanni che sono in volta....» «Gli Alemanni! proruppe Marta, quasi offesa: per essere, le so dire che gli Alemanni rispettano i signori, e a Giuliano gli farebbero buona compagnia! «Dio voglia....» «Ma certo! Eppoi, se egli vedesse uno mandato ad incontrarlo come a un fanciullo, potrebbe aversene a male....»

«Ma io proruppe la fanciulla quell'Alemanno non lo sposerò! «Che....? quello forse che incontrai per la vostra scala.....? disse la madre di Giuliano chiarita in un sol punto di tante cose e anche di quell'odio giurato agli Alemanni dal figlio. E la fanciulla con voce solenne: «...., ma morirò! nessuno potr

«Ma egli ha smessa l'idea; aggiunse don Marco ed anche mi ha promesso di scrivere a Torino lodando Giuliano