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Rinfacciavano i novatori a quei della messa, come li chiamavano, che una fede inculcata senza il consentimento della ragione, degenera presto in superstizioni, e molte in fatto se n'erano introdotte , e si prodigavano le indulgenze a scapito della morale. I preti cattolici, temendo fin quell'esame e quella luce, il cui bisogno eleva e ingrandisce l'anima, ma che generava l'orgoglio del senso individuale, inculcavano che una religione scandagliata e analizzata cessa di esser fede, e si lamentavano di veder chiamate a scrutinio le cose che il cattolico guarda con umile meraviglia, e che Iddio, per occulti giudizj, tolse alle dispute dell'uomo, ingiungendogli "Credi e adora". L'augusto Sacramento, di cui Cristo volle fare un simbolo di pace e di concordia e che, assunto in sua commemorazione, ricordasse ai figli suoi il sangue versato a salute comune, diveniva pretesto d'acerbe contese. E pareva che ciascuna parte si fosse proposto di mostrare, colla condotta meno evangelica, di possedere il vero vangelo. Vi erano i buoni che gridavano da una parte e dall'altra: "Se la nostra fede è la vera, se viene da Dio proviamolo col deporre questa rabbia anticristiana: la carit

Questi fatti che raccontiamo sono, senza dubbio, ingratissimi ad udirsi, come quasi impossibili ad esser creduti, quando si pensa che molti de' gentiluomini che popolavano quelle sale appartenevano a quel glorioso ceppo di cavalieri milanesi e lombardi che non molti anni prima, al tempo di Francesco I e Galeazzo Sforza, mandati in Francia ad aiutar re Luigi, più che uomini erano stimati; quando si pensa che fra tutti coloro c'era ingegno, senno, coraggio, e tutto quel bel complesso di cose, che mai non manca nel tessuto della stoffa italiana, a così esprimerci! ma avendo in odio il dominio sforzesco, e convinti, che allo spargersi dei gigli fosse per piover manna sulle belle contrade di Lombardia, s'acconciavano a sopportare qualunque insulto fosse lor venuto dalla Francia; eran corpi, altra volta poderosi di gioventù e di bellezza, afflitti di presente da un momentaneo contagio, che violentava ogni loro virtù, e faceva che il loro senno naturale cedesse sopraffatto da' torti giudizj e della cieca passione.

Amava la gioventù generosa cui dava spesse fiate lezione di scienza morale, e insegnandoli la rettitudine dei giudizj, l'onest