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Per le scale, mentre il Giorgianni saliva avanti, Emma rivolse un'occhiata desolata al marito, occhiata che significava: Come la dureremo sino a stasera? E quegli di rimando uno sguardo espressivo: Aiutiamoci, chè il destino ci aiuter

Sedettero in salotto. Marito e moglie erano molto distratti, e se il signor Giorgianni avesse avuto un po' di naso fino, avrebbe fiutato che qualche cosa di anormale era fra loro. Ma per fortuna il buon pap

Il Giorgianni pareva ci si dilettasse a porre su discorsi pieni di rischi, a rivolgere domande ingenue che turbavano chi doveva rispondere; povero e buon padre che amava tanto i suoi figliuoli! riprese egli, dopo aver posata la sua tazza sono lietissimo di questa mezza giornata trascorsa con voi.

Nulla vi è di cambiato rispose Guido con voce grave la vostra camera è intatta, quale la lasciaste. Fate del sentimento? V'ingannate, fo del rispetto. Grazie; avete altre obbiezioni? Nessuna più: resta a vedere se saremo capaci d'ingannare il bravo signor Giorgianni. Facendo gli sposini affettuosi? Ci ricorderemo i tempi antichi: le scioccherie del primo anno di matrimonio disse con sarcasmo Emma.

Sai che mi diceva poco tempo prima della mia partenza? «Sarei più contenta se la mia cara Emma avesse un grazioso figliuccio...». Ma qui il Giorgianni, malgrado la sua bonomia, si accorse di aver commessa una imprudenza: vide che il viso di Emma si era tutto rannuovolato, vide che il genero si attorcigliava con mano nervosa i mustacchi.

Quella donna era piena di misericordia e d'indulgenza: era buona, buona, buona. Chi ama bene, soleva dire, perdona molto. Rimasero tutti pensierosi; e Giorgianni, per interrompere il silenzio, esclamò: Sicchè, figliuoli, me lo fate vedere questo appartamento, questo nido di seta e velluto? Non ho potuto darci che un'occhiata di sfuggita. Andiamo rispose Guido cominceremo dal salone.

Magnifico, magnifico disse Giorgianni, Quando vi furono arrivati. Questo è buono per grandi ricevimenti. Date feste? Ne davamo. Capisco; ora gli affari, la politica v'impediscono di veder troppa gente, ma il salone è bellissimo. E questo salotto, che gusto squisito! Sei stata tu, Emma, a scegliere? No, è stato Guido.

Quindi ognuno, dal canto suo, aveva l'animo in pace. Avevano allora allora finito di pranzare, il signor Giorgianni sorrideva contento e beato, e i due attori si sforzavano di sorridere anch'essi. Ma tutto quello che era loro sembrato facile la sera innanzi, diventava difficilissimo al momento di eseguirlo.