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Il signore fiorentino era il marchese Gino Capponi. Ecco il testo della lettera; «Cher ami! Que voulez-vous que je donne pour vous a M. Garibaldi, que la Police oblige

A voi lo giuro e al cielo che ci vede; disse Gino. Il mio cuore è vostro; siete voi l'amor mio. E voi, Fiordispina?... Non chiedete di me; rispose ella, con accento di nobile alterezza. Voi avete forse gi

A me, vedete, signor conte, voi fate l'effetto di un gentiluomo, che ha tenute e foreste per far la gran caccia, e se ne va, umile borghese, la mattina di domenica, fuori porta San Francesco, a contendersi, con altri dieci o dodici suoi pari, una cingallegra smarrita. Smarrita!... in dodici, poi! mormorò Gino tra i denti.

Gino si era maravigliato nella sala, e si maravigliò ancora nella camera da letto, vedendo quel lusso, antico ma sodo, ed anche certi graziosi nonnulla, come lavori di lana e ricami all'uncinetto, che facevano pensare al Journal des Demoiselles ed ai suoi esemplari d'opere femminili, tanto preziose nell'arredamento di una casa. Ah, ah! diss'egli tra . Qui c'è la mano di una donna.

Se fossi un poeta, rispose Gino, tentennando la testa, non ci sarebbe bisogno di un simile aiuto. Ma non lo sono, e il rimario non basta. Quando si va? Anche doman l'altro, appena sia condotto lassù il burchiello; rispose il signor Francesco. Doman l'altro? È domenica; disse Don Pietro. Io ci ho la spiegazione del Vangelo.

Tu fai sempre complimenti con noi; disse Aminta, che aveva veduto quell'atto. No, sai? non ne faccio; rispose Gino. Ah, dico bene! Non ne sarebbe il caso; replicò Aminta. Noi intanto leggiamo bene le nostre. La mia è la lettera di un noioso; disse Gino. Ci sar

A questi patti, voi lo intendete, Gino Malatesti non poteva sperar nulla di buono da lui. Avrebbe dovuto resistere ad ogni volont

Ed anche ai buoi! gridò Gino, interrompendo a sua volta. Son belli anch'essi, e i loro occhioni umidi piacquero tanto ai Greci, che essi ne fecero una particolarit

Il degno personaggio ha un po' di benevolenza per me, ed io gliene sono riconoscentissimo. Grazie! mormorò Gino, in ricambio a quel fiume di parole.

Ebbene, signorina, riprese Gino, felicissimo di aver da disputare un pochettino con lei, veda come la necessit