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Povera fanciulla, così bella e così buona, così degna di esser felice! Se il conte Gino andava sposo ad un'altra, la bella Fiordispina non sarebbe stata felice mai più. Egli la conosceva, oramai. Se la fanciulla aveva detto a suo padre: «rimarrò a governare la casa» si poteva star certi che avrebbe fatto così.

Gino rese il saluto, e disse frattanto in cuor suo: Ecco qua: noi ci lagniamo di dover vivere nelle nostre citt

La penso come Lei, sa? come Lei, e mi strapperebbero la lingua, piuttosto che cavarmi di bocca un segreto che Ella mi avesse confidato, Il conte Gino mise una mano sulla spalla del servitore. Bravo, Giuseppe! gli disse. E grazie; se occorrer

Pare di no. Il conte Gino, vivendo a Modena, nelle consuetudini eleganti de' suoi pari, non aveva avuto mai occasione di meditare sulle esagerazioni della moda.

Ecco! esclamò Fiordispina. La Ninfa non è cortese come Don Pietro, che ripetè ad alta voce ciò che io gli avevo bisbigliato all'orecchio. La Ninfa è di pietra; rispose Gino. Se fosse viva, e se potesse parlare, ripeterebbe che io vi amo. Ecco una cosa che non è mai stata detta qui. Vi dispiace, signorina? soggiunse egli, vedendo che la fanciulla si era turbata.

Sia salva la sua casa; sia prospera la sua famiglia; siano adempiuti tutti i suoi voti. Tutti? mormorò Gino, mentre s'inchinava all'augurio. Tutti, certamente! rispose Don Pietro. Non sono essi onesti e nobili? E può il conte Malatesti averne di altra ragione? Possiamo noi immaginare che ne abbia altri, conoscendo la cagione per cui egli è venuto pellegrino quassù?

Ve ne prego, ve ne scongiuro; rispose Gino umilmente; ditemi almeno dei signori Guerri.... Che pericolo li minaccia? La loro sorte non è in mia mano. E di chi?

Care! esclamò Gino atterrito. Spiegatevi, in nome di Dio! È un obbligo d'onore per voi. Che cosa? ribattè alteramente il vecchio Malatesti. Vi verrebbe forse in mente di dare una lezione a me?

Quella, disse Aminta, è Querciola sottana, e ci arriveremo in un quarto d'ora. Come'? esclamò Gino. C'è ancora una Querciola soprana? , un quarto d'ora di cammino più su, dietro quella macchia di roveri. In verit

Polissena rispose alla preghiera con un gesto di minaccia, e si ritirò verso le stanze di sua figlia, mentre egli muoveva verso l'uscio di casa, per andare in traccia di due padrini. Le ricerche non furono lunghe, difficili. I due primi gentiluomini a cui si rivolse il conte Gino Malatesti accettarono subito, recandosi ad onore di servirlo.