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Poco dopo il sole si ritirò dalla camera: i suoi ultimi raggi sul pavimento parvero come una larga pezza di damasco giallo, che una mano invisibile ritraesse lentamente su pel davanzale della finestra, mentre in alto il sereno, attenuando il proprio splendore, diventava più puro. Un'ombra lieve usciva dagli angoli della camera e d'intorno ai vecchi mobili, il colore del soffitto si oscurava.

La sera di quel giorno stesso, Giorgi tornò da Bice, che lo aveva accettato ridendo della sua strana figura, per suonare sul magnifico Erard della contessa Ginevra, nel gran salone giallo, una delle proprie più belle composizioni sulle prime parole della Messa: "Introibo ad altare Dei, ad Deum qui lætificat juventutem meam."

Filippo parlava di Roma con un entusiasmo che nessuno avrebbe mai supposto in lui; Roma tutta dorata d'un sole giallo e abbagliante, Roma stupenda a dispetto degli uomini e del tempo, Roma che ha visto milioni di pellegrini d'amore, sperduti e obliati nei secoli, contenti e umili, Roma appariva anche nei sogni di Loredana.

81 Il falcon che sul nido i vanni inchina, porta Raimondo, il conte di Devonia. Il giallo e negro ha quel di Vigorina; il can quel d'Erbia un orso quel d'Osonia. La croce che l

Avvicinai la barca in modo che fra essa e il muro del terrazzo non vi fosse più spazio acqua. Gettamelo, dissi ridendo. Sei buona? Il foglietto giallo si librò un istante nell'aria, e mi cadde ai piedi con maravigliosa perspicacia. Lo aprii e lessi: « Laura morta ieri. Funerali domattina alle dieci. Gian Luigi. »

Dopo un minuto di contemplazione attonita i suoi occhi si ravvivarono improvvisamente, il suo viso si colorò. Trasse di tasca un grande fazzoletto giallo e rosso, vi guardò dentro, brontolò: è matto; poi si soffiò fragorosamente il naso, e, fatto un nero cipiglio, raggomitolandosi in furia il fazzoletto fra le mani, vi borbottò su a precipizio: È matto è matto è matto è matto.

Vicino alla poltrona centrale occupata da un signore ventruto, il sindaco giallo, sottile come una distinzione scolastica, floscio si accasciava sul tavolo cercando fra alcune carte che erano forse telegrammi.

In fondo alla chiesa luccicava un piccolo altare: una Madonna, in una gran custodia di vetro, con un abito di raso giallo tempestato di gemme. Tutti i ceri del piccolo altare erano accesi: le colonne, le pareti, erano coperte di voti, di cuori d'argento, di grucce, di gambe e di braccia di legno....

I colli gettano lunghe ombre, strane, e prendono tinte fiammeggianti; domina, da principio, il giallo, un giallo saturo che diventa poi arancione e poi rosso fuoco mentre i colli ardono; sembra che un gigantesco incendio divampi nel deserto; l'orizzonte è in fiamme, ed in mezzo a quelle fiamme, rossa essa pure, un'enorme brace, si tuffa la gigantesca palla solare.

Aperse pianamente l'uscio, rialzò la cortina, non senza un resto di titubanza, e spinse l'occhio nella ricca camera che, per la lampada a smeriglio giallo, languiva in una soave penombra d'oro.