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«Questi sciaurati». Questo vocabolo è disceso dall'antico costume de' gentili, li quali nelle piú lor cose seguivano gli augúri, cioè quelle significazioni che dal volato e dal garrito degli uccelli, qual buona e qual malvagia, secondo le dimostrazioni di quella facultá, scioccamente prendevano; laonde quelli che malo augurio avevano, erano chiamati «sciagurati»; il qual vocabolo oggi appo noi suona «sventurati». «Che mai», cioè in alcun tempo, «non fur vivi», quanto è ad operazioni spettanti ad uomini, li quali si dican vivere. «Erano ignudi»: questo medesimo si può dire di tutti i dannati, i quali non solamente son privati di vestimenti, ma di consolazione e di riposo; «e stimolati molto», trafitti, «da mosconi e da vespe, ch'eran ivi», cioè in quel luogo. «Elle», cioè i mosconi e le vespe, «rigavan lor di sangue», il quale delle trafitture usciva, «il volto». Chiamasi la faccia dell'uomo «volto», in quanto per quella il piú delle volte si discerne quello che l'uom vuole: e cosí si diriverá da «volo vis», che sta per «volere». «Che mischiato di lagrime, a' lor piedi, Da fastidiosi vermi era ricolto», questo sangue mescolato con le lagrime de' miseri cattivi.

I passeri, gli usignuoli, qualche cincia, volavano da una pianta a l'altra, in gran faccende per la costruzione del nido; da un boschetto veniva il gorgheggio della capinera; ogni tanto un volo di rondini segnava una mobile striscia nera nell'aria d'oro e un garrito prolungato diceva la gioia del ritorno.

Che gaiezza poi nei rami! Che cinguettìo, che garrito, che gorgheggi, che saltellare, che strepito di ali, che beccheggiare, che lascivia! Che negghianza negli uni, che inquietudini per la casa negli altri! Che spanto di pietre preziose negli occhi, nelle ali, nelle goliere, nei ciuffetti, nei pennacchi! Quei fiori dell'aria si abbandonavano ad un baccanale sfrenato. Quei piccoli bellimbusti tormentavano la quercia grave e screpolata dal fulmine, l'acero che protesta, l'elce che si stecchisce, l'olmo che cede, l'abete che si dondola realmente, il pino che se ne burla, l'agrifoglio che d

Talora io mi arrestava ad udire la nota melanconica d'un grillo solitario, e lo stridulo garrito della gazza bianca che ritornava alla quercia ospitale, e il lamento ripetuto con cui il gufo suole salutare la notte amica.

Gli uccelli svolazzavano sui cespugli vicini senza timore, pascolavano sui greti saltellando d'intorno, mandando qualche allegro garrito a mezza voce, mentre il capinero solfeggiava sugli alberi e l'allodola intuonava un a solo melodioso innalzandosi sull'orizzonte.

Come vi piace, monsignore, riprende l'abate. Certo è però che Goccelino ebbe a sopportare grave riprensione dal marchese, lunga omelia dalla contessa, ed aspro e schernevole garrito dal siniscalco suo zio. Fastidito del pettegolezzo di quella corte, e' si accommiata dalla castellana e dallo sposo di lei, e se ne torna a Parma dove i signori di Correggio gli venivano altresì un poco parenti per parte di madre. Ma perchè neppur quel paese lo guariva dal fernetico, se ne rivenne alla casa paterna per disacerbare il duolo con la lontananza e l'amorevolezza dell'eccellente padre suo. Capitò allora che Cuno fosse a Roma. Goccelino vi si recò incontanente ed al fratello raccontò dell'affronto ricevuto. L'altero spirito di Cuno, che nelle dignit

Andò in seguito, quatto quatto, ad ispezionare il balcone che metteva in comunicazione la cameretta da letto di sua moglie con la stufa. Le persiane erano borrate, per interdire alla luce, all'aria, al garrito degli uccelli, di arrivare al nido della duchessa, che cominciava a dormire quando l'aurora si risvegliava.

Inesplicabile cosa è pure questo nostro cuore! Marzio fino a quel punto, non badando ai discorsi del vicario, stava immerso nel pensiero di darsi la morte. Ora venendo ad un tratto a posare l'occhio consapevole sopra cotesti grotteschi sembianti, udendo il garrito della femmina, e la cagione del garrire, così forte si sentì preso dalla convulsione del riso, che proruppe in altissimo scroscio. Il Bargello, di cui le labbra stavano ordinariamente chiuse come le sue manette, non potè nemmeno egli trattenersi da ridere; ma frenato dalla paura si nascose dietro Marzio, e, mettendosi un pezzo di falda fra i denti, ebbe la buona sorte di non essere udito visto dal vicario. Se il Vicario venisse in furore non importa che io dica: tenne cotesto riso irriverente alla sua autorit