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A intendere per suo verso l'allusione di messer Pietro Fregoso, bisogner

Capirete bene.... in un momento come questo!... Neppur io m'aspettavo che la dovesse andar così liscia. Eh, non dico di no. Del resto, ci avete dato un buon colpo d'aiuto, e non dubitate; messer Pietro Fregoso vi compenser

E con voce alta e sicura, in mezzo ad un silenzio solenne, il marchese Galeotto dettò la sua risposta allo scriba; rimessa in principio e tranquilla, come portava il costume, indi man mano, per lo infiammarsi a grado a grado del personaggio, più concitata ed altiera. «Al magnifico signore Giano Fregoso, doge di Genova, salute.

Nel quale si vede come San Giorgio, invocato da due parti, non sapesse a cui porgere orecchio. Era un fiorito esercito quello che la repubblica genovese avea posto sotto il comando di Pietro Fregoso, e che questi guidava dal campo di Vado all'impresa del Finaro.

Il Fregoso poteva non aver altro in mente che di espugnare Castelfranco, chiave del marchesato dalla parte del mare, e forse traccheggiava, vuoi per compiere le sue opere di difesa, vuoi per aspettar gente, o artiglierie che gli mancassero ancora. In questo caso, un assalto dei nemici doveva tornargli molesto; ragion questa per testarlo di colta.

Invero, a lui pareva di aver ragioni oltre il bisogno. La lettera di Giano Fregoso era accortamente rigirata. Niente più curavano i capiparte d'allora, fossero dogi, o pretendenti al dogato, che di mescolare il popolo nelle loro private querele, ire e vendette di famiglia. E a Galeotto cuoceva di veder tirare i genovesi in campo, quasi fossero eglino, e non gi

Così era bellamente pagato il Fregoso. Ma egli, inteso l'animo dell'avversario, tosto aveva adunato il Consiglio e messo mano a più saldi argomenti. E poco dopo l'ambasciata del Cecere, andavano alla corte di Galeotto, oratori non più di Giano Fregoso, privato cittadino, bensì del Doge e del Consiglio, un Giacomo di Leone e un Galeazzo Pinello.

Ah, ah! Pico, l'avversario di messer Pietro Fregoso all'osteria dell'Altino? Lui, sicuro. Se ci son io mi pare.... Ah, voi, si capisce; voi siete un personaggio delle storie antiche e congiurate per la libert

Nobilmente parlate, messere; disse a lui di rimando il Fregoso; capitano dell'esercito genovese, io ricorderò queste vostra parole. Ed ora, signor marchese, alla sorte delle armi! Le cortesie del commiato rasserenarono il volto di messer Pietro Fregoso. Del resto, quella bisogna era fornita, ed egli facea ritorno, come suol dirsi, nella sua beva.

Da Castelfranco udirono lo scalpiccìo di quella grande passata; ma, per la notte buia non potendo aggiustar la mira, poco o nissun danno arrecarono coi verrettoni e coi sassi alle spedite compagnie del Fregoso. Il marchese Galeotto, col fiore de' suoi combattenti, aspettava il nemico alle prime case della Marina.