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Garibaldi ad effettuare questo disegno, mandò una compagnia a presidiare Verua, e, spedito avviso al generale Cialdini suo capo immediato, nel giorno stesso occupava Brozzolo e vi piantava il suo quartier generale. Il 25 aprile le truppe francesi varcavano il confine della Savoia, ed altre prendevano imbarco nei porti di Tolone e di Marsiglia per Genova.

Quando il momento parve opportuno, a un cenno del capitano, i segugi francesi sbucarono dai loro nascondigli, e fattisi intorno a quei carriaggi, intimarono ai conduttori di arrestarsi. Quali rimanessero i fieri romagnoli nel vedersi così inaspettatamente assaliti, è facile immaginarlo. Lottare era esporsi a morte sicura.

A favore dei francesi erano il vantaggio delle armi, la bont

Ma le condizioni erano del tutto mutate; diciotto anni prima egli difendeva Roma; ora l'assediava e aveva a combattere con quei Francesi che, 18 anni prima, aveva combattuto sotto le mura di Roma; ed anche questa volta essi erano sbarcati a Civitavecchia, per penetrare in Roma.

Somma la fede nostra come somma la perfidia dei Francesi: i bersaglieri del Manara bene stettero schierati a tutela della citt

Se il niego levasse infamia qual mai candore di colomba pareggerebbe quello dei francesi? Ma il niego di faccia alla verit

Nel cortile del castello le guardie francesi offrivano un pittoresco colpo d'occhio; stavano preparando il pranzo, tutte affaccendate intorno ad un fuoco che attizzavano con le bacchette dei fucili garibaldini.

Buoni adunque parevano i principii della nuova avventura con i Francesi, e tutta l'arte e tutte le speranze sembravano rivolte allo scopo di propiziarsi gli Austriaci, quando il menzognero zeffiro che veniva di Lombardia crebbe d'un colpo d'audacia e di violenza.

Il Triumvirato decreta: Art. 1.º I Francesi, fatti prigionieri nella giornata del 30 aprile, sono liberi, e verranno inviati al campo francese. Art. 2.º Il popolo romano saluter

«Era un buon giovine, di modi aperti, leale, buon patriota; ma quando entrava a parlare dei grandi scienziati francesi, dei loro studi, delle loro scoperte, non la finiva più. Nominava Velpéau, Nélaton, Ricord, come fossero stati suoi colleghi. Aveva frequentate le lezioni di Claude Bernard, e lo considerava, come era realmente del resto, un luminare della scienza. Tutto questo però, e neppure la rivalit