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A quel tocco, all'intendere una voce che le suona qual dovette a Lazaro quatriduano sonare quella del divino amico che dal regno dei morti lo richiamava, si sveglia anch'essa, e trovasi in braccio al suo Francesco: in braccio ad esso, e fra loro il fanciullo.

Intanto, sulla piazza di Arpino, la cosa cui meno si pensasse quel giorno, 4 ottobre, era certo la storia romana; poichè ricorrevano l'onomastico del re Francesco II ed il genetliaco della regina sua consorte ed i ritratti della giovine coppia reale stavano esposti in una specie di loggia del palazzo municipale e così si ammirava l'immagine di una graziosa principessa bavara, di una figlia di quei Teutoni e di quei Cimbri vinti un giorno dal terribile Mario. Sulla stessa piazza sorge un grande edificio, nella cui facciata stanno entro apposite nicchie i busti di Mario, di Cicerone e di Agrippa, poichè anche quest'ultimo, secondo i buoni Arpinati, nacque nella loro citt

Toccati i dorsi che dividono i versanti di Scilla da quelli di Bagnara, vi collocammo i trecento calabresi affidandoli a Francesco Curzio, l'uffiziale-poeta dello stato maggiore. Essi ci proteggevano il fianco sinistro.

Però ogni mattina, tra il battere e il ribattere delle nove all'orologio delle Vigne, si vedeva la signora Marianna metter fuori il piede guardingo dal portone del palazzo Vivaldi, col suo sciallo bigio sulle spalle, la sua cuffia a cannoncini insaldati sulla testa, il suo pezzotto bianco pieghettato sul lembo, e raccolto pei capi sul petto, rasentare il muro fino ai quattro canti di San Francesco, scendere per la piazza della Posta vecchia, fino alle Vigne, e infilare la porta della navata in cornu Evangelii.

Le pioggie di primavera hanno fatti i solchi molto profondi, e in un luogo hanno addirittura sfondato il sentiero. Manda una squadra d'uomini a farci due giornate di lavoro; disse il signor Francesco al figliuolo. Sar

L'indomani per tempo entrò nella chiesa di San Francesco, pensando che probabilmente troverebbe l

Alla gran serie de' capricci di zecca ascrivo lo zecchino di cuojo del doge Francesco Corner. Durante lo stampo delle auree monete, sappiamo che la bizzaria di taluno che si trovava nella officina nummaria della Repubblica improntava di que' conii pezzi di rame o d'argento, non difficili a rinvenirsi nelle pubbliche e private raccolte. Così eseguendosi lo stampo degli zecchini del Corner, sar

Oh, La non dubiti; appena lo ha trovato è corso ad avvisarmene. Aspetti, ora mi raccapezzo. Santa Teresa... No, San Francesco di Paola... Nemmeno! Di San Francesco me ne ha parlato, ma l

Se volete che io vi ami ingentilitevi, moderatevi, don Francesco.... Datemi un'altra prova dell'amor vostro pacificandovi col conte. Volete dunque che io non tragga più la spada? Inutilmente no. Eh via! voi siete coraggiosa! Guardavate alla morte freddamente.... Era un caso diverso; promettetemi pacificarvi col conte!...

Ed ecco fornita la prova che nell'anno di grazia 1894 quando è presidente del Consiglio Francesco Crispi, la circolare di un soldato può derogare alla legge e mutare le forme dei procedimenti!