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Sempre più rinserrando s'andavano le linee, e la pugna facevasi maggiormente terribile e micidiale. Alle clamorose grida che d'ambe le parti davano eccitamento al distruggere, all'uccidere, alle voci d'imprecazione, di minaccia, si frammischiavano i gemiti, i lamenti, le invocazioni pressanti di soccorso dei feriti e di quelli che perigliavano naufragio.

Gli onesti milanesi si frammischiavano fraternamente ai forestieri, e si inebbriavano del piacere di guardarsi l'un l'altro nel bianco degli occhi ciò che costituisce l'unico, ma ineffabile divertimento di questo celebre Carnevale.

Ma se anche nei re Ebrei, l’amore del lusso e l’ambizione ebbero attrative invincibili, dobbiamo però convenire che essi si diportavano verso i loro sudditi, in modo ben diverso degli altri re Orientali. Questi non intesi che ai sensuali piaceri si tenevano celati ai loro sudditi, mentrecchè quelli giudicavano personalmente il loro popolo⁹⁸, e si frammischiavano ad esso particolarmente in epoche di pubblica letizia. Il re aveva il diritto di dichiarare la guerra, di conchiudere trattati anche senza consultare il gran consiglio degli Anziani. La successione al trono toccava di diritto al suo figlio primogenito: se Davide non si uniformò a questa regola ciò fu per espresso ordine di Dio che gli impose di dichiarare erede Salomone. Trattandosi di un minorenne, la madre o l’avola del principe presuntivo governava quale reggente sotto il titolo di ghevirá. Si può però ritenere come cosa certa che la consacrazione sacerdotale non si praticava che pel capo della dinastia o per motivi affatto speciali, poichè la troviamo adoperata per soli quattro re (che furono) Saulle, Davide, Salomone perchè i suoi diritti potevano venire contestati da Adonia che era il primogenito e capo di un certo partito che lo preconizzava re d’Israele, e finalmente Gioas (unico fra i reali di Giuda) perchè abbisognava di questo prestigio onde potere con maggiori probabilit

Voleva segnare quell'ammasso di capelli coperti di cipria, in cui si frammischiavano fiori e gemme, e involontariamente invece sulla tela ondeggiavano delle chiome bionde sciolte, naturali, che cadevano su d'una veste candida e baciavano una guancia bianca, diafana. La figura che appariva sul quadro era ideale, angelica, bella come un sogno di poeta, con due occhi celesti che ignoravano la terra.

Le poltrone larghe di forma farebbero ora arrestare l'occhio di un conoscitore sulle loro linee graziose, curvate nel buon stile, massiccie e insieme leggiere; allora, coperte di raso, invitavano ad adagiarvisi. Le tende della stessa stoffa della tappezzeria cadevano riccamente in magnifiche pieghe e frammischiavano per terra le loro frangie d'argento alle morbide lane del tappeto.

Aveva un'altissima acconciatura di testa sapientemente architettata, dove al bianco della cipria si frammischiavano rose e brillanti, che torreggiava insolentemente sulla sua piccola fronte di alabastro; e si faceva vento con un tenue ventaglio, vero gioiello d'oro e di madreperla, pazientemente miniato e guarnito di finissime e lunghe piume di cigno.