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E quando la fortuna volse in basso l'altezza de' Troian che tutto ardiva, si` che 'nsieme col regno il re fu casso, Ecuba trista, misera e cattiva, poscia che vide Polissena morta, e del suo Polidoro in su la riva del mar si fu la dolorosa accorta, forsennata latro` si` come cane; tanto il dolor le fe' la mente torta.

Teatri all'aria aperta irti di luci e di barriti, poichè vicino è il serraglio che unisce la voce delle belve alla voce forsennata dei commedianti! Lungo budello della fiera fangosa in cui violentemente diguazzano le lampade elettriche, irradianti di bianco orrore il firmamento in cui volo, il firmamento, fiera fallita, disdegnata, che si spegne, incalcolabilmente lontano....

E quando la fortuna volse in basso l’altezza de’ Troian che tutto ardiva, che ’nsieme col regno il re fu casso, Ecuba trista, misera e cattiva, poscia che vide Polissena morta, e del suo Polidoro in su la riva del mar si fu la dolorosa accorta, forsennata latrò come cane; tanto il dolor le la mente torta.

Cangiasi d'un bel raggio in scura nebbia, qual era pur dianzi non ricorda, su quel punto sa che far si debbia. Io dunque, alma di bere troppo ingorda, le parti mie d'alti pensieri dotte perdei qual cieca forsennata e sorda. Perché non so: sássel colui, che notte far giorno e giorno notte pote solo, e sovente a noi d'amare bòtte.

Soltanto un fanatico, come molti credettero, o un mostro di scelleratezza, come ritennero altri, o le due cose insieme, aggiuntavi un'ambizione forsennata?

E quando la fortuna volse in basso l'altezza de' Troian che tutto ardiva, si` che 'nsieme col regno il re fu casso, Ecuba trista, misera e cattiva, poscia che vide Polissena morta, e del suo Polidoro in su la riva del mar si fu la dolorosa accorta, forsennata latro` si` come cane; tanto il dolor le fe' la mente torta.

Ma non fece più in tempo e cadde sulle ginocchia. La Gilda buttò il pugnale lungi da , ruppe in un grido di terrore e forsennata si gittò ai piedi di Giacomo. Hai fatto bene; le disse egli con voce interrotta. Sono un vile... tre volte vile!... Eppure non ero nato per finire così!... Giacomo! Ed io ti ho ucciso! gridò ella con accento disperato, strappandosi i capegli dalle tempia.

cugina di entrambi; 38 anni; simpaticissima, sanguigna, di una avvenenza non del tutto ancora svanita; occhi grandi, vivaci, provocanti; carattere buono per natura, ma ribelle, impulsivo, sempre pronto all'aggressione, fino ad apparire da forsennata, quantunque in principio faccia di tutto per dimostrarsi mansueto e accomodante.

Deploravano essi l'acciecamento dei loro avversari; sforzavansi di aprir loro gli occhi coi ragionamenti; erano ascoltati con deferenza, ed anche con reverenza, ma appena erasi dileguato nello spazio il suono della loro voce, le ree passioni, l'invidia, l'ambizione forsennata, i privati rancori, gli stolti e ridicoli divisi superavano agevolmente la sana e incontrovertibile argomentazione di quei veri politici.

Avevo intravveduto il suo disegno. Frode orribile ed ammirabile! La sua abnegazione mi schiacciava; non sapevo se doveva rimproverarla o benedirla. Era una cosa enorme. Ella aveva trovato sette mesi prima, mentre dimorava dalla lavandaia, il De Boni un giorno che errava forsennata per la campagna cercando con continua e disperata cura una morte certa e completa.