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ma dimmi se tu l’hai ne la tua borsa». Ond’ io: « ho, lucida e tonda, che nel suo conio nulla mi s’inforsa». Appresso uscì de la luce profonda che splendeva: «Questa cara gioia sopra la quale ogne virtù si fonda, onde ti venne?». E io: «La larga ploia de lo Spirito Santo, ch’è diffusa in su le vecchie e ’n su le nuove cuoia,

Questi però, nuovamente consultato da me, era stato più esplicito dell'altra, volta. La chirurgia non fonda la sua diagnosi su intuizioni, come la medicina, ma su fatti che si possono ripetutamente osservare. E aveva parlato a lungo, con qualcosa di compassionante, di ironico nella voce, dopo che io gli avevo risposto: È orrendo che la Natura o l'accidente vietino a una donna di esser madre!

Deroga alla ragione del prencipe, poiché, dovendo andare tutta la moneta forastiera in zecca, acciò si fonda e converta in moneta propria, e da questo abbia la ragione e beneficio di zecca correndo per moneta, lo viene a perdere; e, permettendo che corra la moneta forastiera, il prencipe, che non tiene miniere d'oro e d'argento nel suo Stato, deve dismettere la zecca.

Come ogni censura, cosí anche ogni encomio di un libro riesce intempestivo e di scarso valore, se lo si fonda sulla conoscenza del solo indice delle materie in esso trattate; e l'opuscolo di che parliamo è in gran parte poco piú che un indice.

Ben lontano dall'essere intollerante della critica, di quella critica intendo che si fonda su' fatti e non folleggia ne' campi della imaginazione, accoglierò con grato animo le osservazioni che convalidassero od infirmassero le opinioni da me seguite, o da me primo abbracciate. Giovane d'anni e di studii, invoco la critica severa per illuminarmi e correggermi se alcuno s'avveda abbisognar me di lumi e di raddrizzamento nel cammino da me battuto. Ma chi vorr

Sire, non bisogna dimenticarlo: Voi non v'affratellaste col Popolo d'Italia, lo chiamaste ad affratellarsi con Voi. Sedotto dalla trista politica d'un ministro, che antepose l'arti di Lodovico il Moro alla parte di rigeneratore, Voi rifiutaste il braccio del nostro Popolo, e chiamaste, senza bisogno, in un'ora infausta, alleate ad una impresa liberatrice l'armi d'un tiranno straniero; senza bisogno, dico, perchè se voi dicevate ai Lombardo-Veneti d'insorgere subitamente, quando l'Austria era, in Italia, debole e improvvida, e vi tenevate apparecchiato a seguire, i Lombardo-Veneti riconquistavano senz'altro la terra loro fra l'Alpi e il mare, e a Voi non rimaneva, per vincer la guerra, che correre, sprezzando gli avanzi nemici appiattati nelle fortezze, sui gioghi del Tirolo e dell'Alto Veneto. In quell'ora, della quale Voi dovete ancora ammenda all'Italia, Voi perdeste i nove decimi delle forze che il Paese era presto a darvi: perdeste gli uomini e son più molti che i faccendieri non curan di dirvi i quali, come noi, non adorano ciecamente l'idolo della forza, e non sagrificano a una menzogna la loro coscienza; perdeste tutti coloro che, davanti all'immenso apparato di guerra regolare, dissero a stessi: non hanno bisogno di noi; perdeste il Popolo, che sentì la diffidenza e pensò: il re non ci vuole; perdeste la consacrazione del santo entusiasmo, dell'ire sante, delle sante audacie che creano la vittoria; perdeste l'ajuto onnipotente della Rivoluzione, senza la quale non si fonda, in Italia, Unit

Se babbo, invece di darmi tra mano un codice ne' bei giorni della mia giovinezza, m'avesse lasciato la carissima tavolozza, io avrei schizzate tante macchiette quante ne abbisognavano per la processione del Corpus Domini: e potrei sorridere nel mio studiolo ad una ad una di quelle che passano sotto gli arcucci dei tragetti, e s'affaccendano nella contrada del mercato: una contrada fonda come un pozzo, dove da una finestra all'altra delle case è in mostra sulle corde tutta l'opera fatta dal bucato nella settimana: panni bianchi, panni rossi, panni azzurri, l'allegra coccarda dei marinai a tre colori bagnati di sudore. Alle botteghe a destra e a sinistra, qua e l

ma dimmi se tu l'hai ne la tua borsa>>. Ond'io: <<Si` ho, si` lucida e si` tonda, che nel suo conio nulla mi s'inforsa>>. Appresso usci` de la luce profonda che li` splendeva: <<Questa cara gioia sopra la quale ogne virtu` si fonda, onde ti venne?>>. E io: <<La larga ploia de lo Spirito Santo, ch'e` diffusa in su le vecchie e 'n su le nuove cuoia,

e dei saper che tutti hanno diletto quanto la sua veduta si profonda nel vero in che si queta ogne intelletto. Quinci si può veder come si fonda l’esser beato ne l’atto che vede, non in quel ch’ama, che poscia seconda; e del vedere è misura mercede, che grazia partorisce e buona voglia: così di grado in grado si procede.

O tu che dormi ne la notte fonda De l’increato e nel mister del sogno, Per questo ben che sovra gli altri agogno, Per questa mia di te sete profonda, Svèlati!