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Facendo questi e simili discorsi quelle tre o quattro persone, passo passo, allontanandosi da quel luogo, trassero sotto la piazza del duomo, attraversata la quale, si ridussero verso al portico de' Figini, dove tornarono ad unirsi in crocchio permanente innanzi ad una bottega di merciaio.

Anche nel tempio, mentr'essa pregava a lato della madre, un di coloro le s'era accostato, facendole intoppo e susurrando non so quali parole da lei non intese. E intanto che quello l'aveva seguita nel Duomo, l'altro s'era fermato sotto l'arco del Coperto de' Figini: poi, all'uscir delle donne, s'erano riuniti e se n'andavano al braccio l'uno dell'altro.

Quanti poterono corsero allora a riparare sotto al Coperchio de' Figini, e fu un addensarsi, un pigiarsi, un tumultuare da non potersi descrivere. Essendo gli sguardi di tutti volti al palazzo, vi fu un momento che la saltante gragnuola cadde spessa da togliere del tutto anche quella vista.

Erano così corsi tre giorni dalla cattura del Palavicino; alla torre della Piazza de' Mercanti batteva la campana del mezzogiorno, e in quell'ora destinata dagli artigiani al riposo, molti di questi, dalla contrada Marsia, da quella di Pescheria, da quella dei Fustagnari, degli Orefici, e dalle altre che ricevono il nome delle arti diverse, venivano ad unirsi sotto al Coperto dei Figini per raccogliere altre novit

Durante il tempo in cui succedette nel palazzo quanto abbiam raccontato, il turbine continuò al di fuori quasi sempre colla stessa violenza, onde la moltitudine che impaziente stava accalcata sotto al Coperto dei Figini non potè mai spandersi per la piazza, accostarsi al palazzo.

Di sessanta che erano questi luoghi di ritrovo, che chiamavano Coperti, ora appena sussiste quello dei Figini, fabbricato poco dopo in piazza del Duomo .