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Eh! figliuola mia fece lui, ritrovando ancora una volta il suo bel sorriso di cinico. Non c'è da stupire. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Lei ci lascier

Bambina rientrò. Suo fratello non vi era. Ella fece un piccolo fagotto di biancheria, poi scrisse le linee seguenti: «Caro fratello, non essere inquieto della mia sorte, fare delle ricerche per trovarmi. Io ritornerò quando la bufera sar

97 Avea in governo egli la terra, e in vece di Carlo vi reggea l'imperio giusto. Il duca Astolfo a costui dono fece di quel grande e smisurato busto, ch'a portar pesi gli varr

Fece desso erigere arsenali in varii siti, e chiamativi uomini periti nelle arti marinaresche per dirigerne le opere. Il più vasto però e il più d'artefici ed attrezzi provveduto era quello di Musso, siccome prossimo al Castello, e perciò con maggior facilit

È vero o non è vero, inoltre, che la signora Carlotta, da mamma seria e oculata, una sera si fece trovar lei in salotto, invece della figliuola, e ti disse che quelle letture potevano essere male interpretate dalle persone leggere, e che, se tu avevi buone e oneste intenzioni...?

In nessun secolo si è riusciti a prosciugare le paludi pontine. Giulio Cesare ne concepì l'idea, ma morì prima di aver cominciato i lavori. Gli imperatori romani, prodighi nelle costruzioni di qualunque genere, non se ne curarono mai; ed è curioso notare che fu un re barbaro, erede e conquistatore di Roma, Teodorico il Grande, che fece ristabilire la via Appia e prosciugare una parte delle paludi pontine presso Terracina. Esistono tuttora in questa citt

Tina, Tina! ripeteva colle mani tese nell'ombra della notte primaverile. Poi si volse disperatamente ed afferrò il cuscino, sul quale era spirata; lo strinse, lo baciò in una smania, che la fece cadere dentro la buca stessa della morta. Diè un balzo d'orrore, e si trovò dall'altro lato, inginocchiata per terra, col cuscino fra le braccia. Sono stata io!

Tosto che 'l duca e io nel legno fui, segando se ne va l'antica prora de l'acqua piu` che non suol con altrui. Mentre noi corravam la morta gora, dinanzi mi si fece un pien di fango, e disse: <<Chi se' tu che vieni anzi ora?>>. E io a lui: <<S'i' vegno, non rimango; ma tu chi se', che si` se' fatto brutto?>>. Rispuose: <<Vedi che son un che piango>>.

Una volta, agitato dai palpiti d'autore novizio, egli aveva spedito sotto-fascia, raccomandata, una sua novelletta ad un giornale letterario. Il giornale, tre mesi dopo, la rimandò pubblicata, unitamente alla polizza d'abbonamento, da pagarsi anticipato, per un anno. Quel suo nome A. Frascolini, stampato due volte in gotico, nel sommario e in fondo all'articolo, lo fece sognare ad occhi aperti.

I devoti peregrinavano da tutti i paesi marittimi e interni; salivano la costa cantando e portando in mano i voti, nel conspetto del mare. Anna il venerdì fece la prima comunione. L’arcivescovo era un vecchio venerando e mite: quando sollevava la mano per benedire, la gemma dell’anello risplendeva simile a un occhio divino.