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114 e ch'al suo cavallier volea provallo, con patto di poi torre a lei la gonna e il palafren ch'avea, se da cavallo gittava il cavallier di ch'era donna. Pinabel che faria, tacendo, fallo, di risponder con l'arme non assonna: piglia lo scudo e l'asta, e il destrier gira, poi vien Marfisa a ritrovar con ira.

Volentieri, figliuola; e il frate andando, tornava presto in compagnia dei fratelli incappati. Essi tenevano il cappuccio tirato sul volto, sicchè di loro non apparivano altro che gli occhi, bastevoli a svelare le passioni dell'anima. Invano da cotesti fori sariasi senza fallo riconosciuto il fratello Aldobrandino, intervenuto cost

Dacchè pel fallo prisco doloranti Alla luce veniam, qual dolci aïta Ne' genitorï è data a' nostri pianti! In ogni coppia umana, onde la vita D'altri umani si svolge, ecco una diva Pe' figiuoletti carit

E d'una principessa innamorata, Da ognun respinta e fiera del suo fallo... E la descrive amazzone, a cavallo Passare per la strada ombreggïata Amorosa sedere in sul terrazzo All'ora del tramonto a Lui vicino, Poi sollevare uscendo dal giardino Con la piccola mano il greve arazzo.

Vergalli continuò a girar solo per strade poco frequentate, in preda a un'agitazione vivissima. Mai egli avrebbe creduto che un colloquio col barone Venosti Flavi potesse turbarlo così. Quell'uomo mediocre, vanitoso, volgare, mondano, che aveva sempre in bocca le sue relazioni titolate, i suoi príncipi forestieri, quell'uomo che per solito Mario non istava nemmeno a sentire, era riuscito oggi con le sue parole a insinuargli nel sangue un veleno sottile che gli bruciava le vene. Aveva destato in lui gli scrupoli della coscienza, aveva inasprito le smanie della gelosia, lo aveva reso più incerto che mai sulla via da seguire. Partire, e lasciar la Teresa malata, affranta d'animo e di corpo; partire perch'ella morisse senza di lui, o, peggio ancora (, peggio, giacchè gli amanti sono profondamente egoisti), perchè stringesse nuove amicizie, perchè, accettando il suggerimento dello zio commendatore, si decidesse a prender marito? Non bastava ch'ell'avesse appartenuto a quel di Reana? Ce n'era in serbo un secondo, uno sposo legittimo? Se almeno, allontanandosi, Mario avesse potuto ignorare! Ma la notizia di quelle nozze lo avrebbe raggiunto ovunque egli fosse, gli sarebbe forse venuta dalla Teresa medesima! Restare invece? Ma era concepibile di restare a Venezia e non andar da lei, e non vederla più che a caso, come una estranea, in compagnia d'altri, col rischio, s'ella si maritava, d'incontrarla per via insieme al consorte?... C'era un mezzo termine: quello di restare fingendo d'aver tutto perdonato, tutto dimenticato, e intanto vigilarla come una prigioniera, chiudere ogni spiraglio da cui potesse entrare un soffio d'aria nuova nella sua vita! Ma era una cosa ignobile, era una cosa vile, era il vero modo di guadagnarsi l'odio della persona di cui s'era invocato ardentemente l'amore!... Ah no, questo Mario Vergalli non lo avrebbe mai fatto; piuttosto.... Qui, al punto di fermar la mente sopra una soluzione eroica che lo avrebbe ricondotto ai piedi della Teresa, implorante ancora la grazia di farla sua moglie, egli sentì un impeto di rivolta nel sangue.... No, no, non era da pensarci.... tanto più che, chi sa, a questo forse miravano i discorsi tortuosi e avviluppati di Venosti Flavi.... Sua nipote s'era compromessa, sua nipote non era donna da portare con disinvoltura una così piccola disgrazia.... bisognava cercare un pietoso Cireneo, e se il Cireneo tentennava, farlo decidere eccitando la sua gelosia, agitandogli dinanzi lo spettro di altri pretendenti possibili.... L'idea era degna del barone Venosti, che probabilmente non l'aveva nemmeno comunicata alla Teresa troppo orgogliosa da prestarsi ad un giuoco simile.... Troppo orgogliosa? Tale era certo prima del fallo.... Se non fosse più tale ora? Se fiaccata dalla caduta, si piegasse ad artifizi gi

Aveva molti buoni numeri, non lo nego disse il barone commendatore e mi guardi il cielo dall'esser troppo severo con lei per questo suo fallo, di cui, se non c'erano le conseguenze, non si parlerebbe neanche più.... Pare impossibile, certe disgrazie non accadono che alle donne oneste.... Non è mica giusto il proverbio che chi va al molino s'infarina.... Oh !... Ne conosco io di quelle che dovrebbero essere infarinate fin sopra gli occhi, e invece....

Strilla da lunge con la voce, ch'alza: La borsa, la mia borsa senza fallo. Rugger per rabbia, stracchezza e vergogna fece un trapasso e le disse: Carogna! andatevi a ripor tra le lenzuola; di vostre borse non è il tempo questo.

97 Se di provarti c'hai fatto gran fallo, e fatto hai cosa indegna ad un uom forte, d'aver tolto a una donna il mio cavallo, vuoi ch'io prolunghi fin che siamo in corte, lascia Frontino, e nel mio arbitrio d

Pochi sermon si son tra loro usati: non vi fu indugio, non vi fu intervallo, che i ferri de le lance hanno abbassati. Ma mi parria, Signor, far troppo fallo, se, per voler di costor dir, lasciassi tanto Ruggier nel mar, che v'affogassi. 47 Il giovinetto con piedi e con braccia percotendo venìa l'orribil onde. Il vento e la tempesta gli minaccia; ma più la coscienza lo confonde.

Che mi sia tolto il mio, patir non soglio, ma ben fo, a chi lo vuol, caro costallo: e levar questa donna anco ti voglio; che sarebbe a lasciartela gran fallo. perfetto destrier, donna degna a un ladron non mi par che si convegna.