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27 Per tutto 'l campo alto rumor si spande di voce in voce, e 'l mormorio e 'l bisbiglio. La vaga Fama intorno si fa grande, e narra, ed accrescendo va il periglio.

E che diremo, dilectissima e carissima figliuola, di questa excellentissima virtú? Diremo che ella è uno bene senza veruno male; sta nella nave, nascosta, che neuno vento contrario le può nuocere; fa navicare l'anima sopra le braccia de l'ordine e del prelato, e non sopra le sue, perché il vero obbediente non ha a rendare ragione di a me, ma il prelato di cui egli è stato subdito.

A un giovane d'innegabile ingegno e che fa la veglia d'armi letteraria devesi condonare e perdonare molto riguardo al concetto della sua opera d'arte. La esperienza lo ammaestrer

Caccianli i ciel per non esser men belli, lo profondo inferno li riceve, ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli». E io: «Maestro, che è tanto greve a lor che lamentar li fa forte?». Rispuose: «Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che ’nvidïosi son d’ogne altra sorte.

La morale?.... La morale è questa: Guai a coloro che hanno bisogno di una mano per sollevarsi; fortunati coloro che sanno fare da se: chi fa da se fa per tre, dice un proverbio e i proverbii, a detta di Salomone, sono la sapienza dei popoli.

In questo punto una testa fa capolino dall'uscio; è il conte Alberto Sampieri. L'infame per meglio riuscire nel suo tradimento aveva mescolato all'acqua trangugiata dalla biondina dell'oppio e delirante di gioia spiava dalla serratura i repentini ed ineluttabili effetti del narcotico.

La tristezza dell'animo in chi si fa a riandare le vicende e l'esito del processo mostruoso non viene temperata che dalle letture delle dichiarazioni e delle autodifese degli accusati, che seppero elevarsi nelle sfere serene della filosofia della storia: che ammoniscono i giudici sulla fatalit

FR. Ricorditi tu di Luciano Samosateno e di Lucio Madaurese? AP. Certo , perocchè io ho letto qualche volta, e ho udito tre fa, te che disputavi di questo, ma io dubito ch'elle siano finte, e non fatte, quelle che in quel greco e in quell'asino latino sono contenute.

El lume della discrezione, la quale esce della caritá, come decto t'ho, al proximo amore ordinato, cioè con ordinata caritá che non fa danno di colpa a per fare utilitá al proximo.

Dinanzi ad esse Eufrates e Tigri veder mi parve uscir d'una fontana, e, quasi amici, dipartirsi pigri. <<O luce, o gloria de la gente umana, che acqua e` questa che qui si dispiega da un principio e se' da se' lontana?>>. Per cotal priego detto mi fu: <<Priega Matelda che 'l ti dica>>. E qui rispuose, come fa chi da colpa si dislega,