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Ma il più bel fiore era Metilde, quella bella bionda, leggiadra, snella ed eterea come un angelo dipinto da Morelli. Con quei capelli d’oro e quegli occhi turchini, quella vita di vespa, quell’incesso leggiero di silfide!... quando muoveva agilmente sul pianoforte le dita affusolate, Silvio restava estatico a contemplarla, quando in un giro di valzer essa scopriva gli stivalini arcuati che calzavano i suoi piedini eleganti, egli si tirava indietro per paura di toccarla, tanto gli pareva una divinit

Il residuo della estrazione eterea, fatto bollire per separare le ocre e svaporato, si acidificò con H2SO4 e si distillò; il distillato, neutralizzato con un una traccia di NaOH e svaporato, lasciò un residuo piccolissimo di saponi.

Dio santo! non era vero, non era vero! Portava nella parte più segreta dell'anima sua la concezione di un grande romanzo, di un libro completo e stupendo. Era la sua creazione nascosta, il suo tesoro inesauribile, il fiore delicato del suo cuore, il gruppo dei più soavi sentimenti; quanto vi era di meglio in lui come spirito, come osservazione, come passione. La cara fanciulla che ne era la figura primissima, egli l'aveva tratta dal nulla, l'aveva fatta nascere bella, eterea, senza macchia, immortale; era la sua divina amante, quella che lo amava unicamente, quella che gli sorrideva sempre, la compagna delle sue ore di solitudine. Il suo bruno eroe, quel cuore leale, integro, nobilissimo, era il suo unico amico, suo fratello, un altro stesso, quello che lo confortava negli scoraggiamenti, che lo sosteneva nelle sue debolezze. Il piano del libro era preciso, chiaro, esatto; tutti i fili si annodavano e si distaccavano liberamente, le scene erano pronte: Mario, se chiudeva gli occhi lo vedeva vivo, intiero. Quanti sogni intorno ad esso: che volutt

Allora Isabella, la più eterea delle cinque fanciulle, che per crudelt

L’alata voce ed agile In mille giri ondeggia, Ora con volo rapido Quale usignol gorgheggia; Ora di luce eterea Cinta dall’alto scende, E con bell’arte insolita I cuor’ di gioia accende⁶⁸. ⁶⁸ Villabianca, Diario ined., a. 1798, pp. 28, 58, 68.

Tutto era armonia in quel viso non di quella armonia della bellezza greca che è della geometria ma di quella melodia del canti italiani, che sono un fiore dell'aria. Quell'espressione eterea si comunicava persino alla sua bocca le cui labbra delicate e rosee riflettevano la volutt

E dall'invocazione alla gangetica Trivia: Te invoco, o divin Nume Te fausta, te dal cielo immacolata Scesa a lavar la prima stirpe umana. Eteréa fiumana, Quando del contemplarti era beata Dei Devi la invincibile falange, Menavan danze le Apsar

Tu, così pagano nei tuoi gusti, che non potevi capire altre bellezze che quelle delle statue greche o delle cortigiane della scuola veneta, confessi ora di trovar bella la più immateriale, la più eterea creatura ch'io abbia mai veduto; e che è bella soltanto di quella bellezza malaticcia e che si potrebbe chiamare moderna, essendo quasi sconosciuta prima di questo nostro secolo, ammalato esso pure e capriccioso.

Mi sia lecito, dunque, ricordare che, fin da fanciullo, io sentii un amore vivissimo pei raggi del dio, ed alla luce eterea mi rivolgeva con tutta l’anima, così che non solo avrei desiderato di guardar sempre il Sole, ma se, talvolta, di notte, io usciva sotto un cielo puro e senza nubi, dimenticando ogni altra cosa, mi abbandonava alle bellezze celesti, non comprendendo più ciò che mi si diceva e non badando a ciò che faceva io stesso.

Soffriam: de la romita Alma, che piange e crede, Cibo, lavacro e vita Son la Speranza eterea, La Carit