United States or Burkina Faso ? Vote for the TOP Country of the Week !


Il conte era lieto nel vedere che nulla di quanto aveva sospettato si realizzava, e che Gabriella e Federico si amavano. Epperò si persuase sempre più che quella giovane donna era di testa un po' debole. Le si avvicinò appena Federico l'ebbe abbracciata, la guardò con dolcezza e le baciò la mano dicendole: Vedete, signora, che non vi esortai invano a sperare.... Siete mia cugina.

Ella si domandava se anche pe' suoi figli non sarebbe stato meglio avere la sola protezione di Marco. Ma per non offendere quel gentiluomo, che le parlava con tanta dolcezza, tentò sorridere... , continuò il conte, pensate ai figli vostri, e sperate. Fra poco, ne ho fiducia, potrò provarvi che non vi esortai a ciò invano... Vi dirò allora il mio nome; comprenderete le mie domande....

Ah! ora vedo tutti i pericoli del suo progetto!... E se avessi persuaso questo nostro cugino ad una rinuncia? sarebbe stato facile condurvelo, come anche sua sorella.... Ed invece lo esortai a reclamare.... Ma era mio dovere.... Operando altrimenti sarebbe stato mancare a mio zio moribondo, che mi volle presente alle sue confidenze, alle sue disperate preghiere!... E donna Livia non mi approverebbe!...

Il duca parve scosso. Uccidetemi pure, continuò donna Livia, perchè volli evitarvi un duello, perchè dissi eterno addio ad un uomo, che amai quando non vi conoscevo, perchè lo esortai a lasciar la Sicilia.... Tanto io non potrei poi tollerare a lungo d'essere continuamente supposta, offesa.... Voi non fate di me alcuna stima.... Sembra quasi crediate che, se avessi un istante di libert

Ho sempre ammirato il genio, sotto qualunque forma si mostri, e le opere della fantasia altrui hanno sempre potentemente eccitata la mia. Egli era felice, si vedeva, di aver trovato qualcuno che lo capisse davvero, e parlò delle sue più intime cose con un abbandono che forse stupiva lui medesimo. La confidenza ch'era nata così spontaneamente fra due che per natura erano tutt'altro che espansivi, doveva certo essere cagionata da una segreta e quasi magnetica simpatia. Egli si riscaldava sempre più parlando, ed io lo ascoltava con un interesse sempre crescente, finchè uscendo anch'io dalla mia riserva abituale, gli confessai quanta ammirazione il suo ingegno destasse in me, e quanta speranza io avessi ch'egli si acquisterebbe un posto imperituro nella storia dell'arte. I suoi occhi brillavano d'entusiasmo mentre io gli diceva queste parole d'incoraggiamento. Egli si accese sempre più, mi disse dei versi, ch'erano pieni, armoniosi, possenti. Poi mi narrò i suoi progetti; mi espose la tela d'un romanzo che aveva intenzione di scrivere; mi parve ricca di nuovi effetti e lo esortai ad incominciarlo prontamente. Parlando di argomenti mi raccontò come egli avesse anche un gusto speciale per i soggetti poco comuni, stravaganti, hoffmanneschi. Fra gli altri me ne raccontò uno che non aveva ancora tentato di scrivere, e che forse non tenterebbe mai, essendo difficilissimo, ma che da moltissimo tempo gli frullava nel capo. Era infatti molto strano e di una difficolt

, lui, non è a farne alcuna maraviglia; ma, a proposito di lui appunto, io che, sotto al dolore onde necessariamente egli era compreso pel fatto della duchessa, ho letto altri affetti ed altri pensieri, lo esortai, giacchè il tempo incalzava, a lasciar da un lato talune convenienze, e prima che vengano altre procelle, che Dio tenga lontano, far quello che mai s'è potuto fare.

Si fece rosso rosso, girò nervosamente fra le mani il cappello piumato, ma non disse nulla. Lo esortai ad esser forte, a rassegnarsi, aggiunsi che era una grande sventura; che tutti la sentivamo, e che fin all'ultima ora la poveretta, anche delirando, aveva pensato a lui... E gli stesi la mano in atto di amichevole conforto.