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Infatti in quel momento il professore, chiamato egli pure dal rotolìo della carrozza, affacciavasi al portone. Al vederlo, una fiamma subitanea s'accese sulle guance esangui di Loreta. Una debolezza la prese impedendole di avanzare il passo.

Ma vi è anche un piccolo fiore fatato, l'asfodelo: esso, gracile, tenuto da una mano gracile, batte sulla montagna: e la montagna trema. Io possiedo il magico fiore soggiunse lei ridendo, mostrando tutti i denti fitti e minuti, attraverso le labbra rosee e le gengive esangui.

Questi baciò la faccia, gli occhi, cercò la bocca che lo cercava, e impresse un bacio sulle labbra tumide, ardenti. Ma tosto le sentì diventar fredde ed esangui, mentre tutta la persona gli sfuggiva dalle braccia, e, prima che potesse trattenerla, scivolava a terra tramortita. Cammilla! Cammilla!... balbettò Giacomo fuori di .

La piccola calza bucherellata era caduta sulla coverta del lettuccio, e da presso due piccole mani vi si abbandonavano, esangui. Tra tanta infantile minutezza le cose più grandi eran due lacrime, che scendevano per le gote di Chiarinella. La mattinata umida e malinconosa, senza raggio di sole, moriva tristamente nelle ultime luci fredde e annebbiate dell'imbrunire.

, anche più ella disse, così piano che a pena l'udii. Fu un soffio su quelle labbra esangui. E le lacrime le sgorgarono di tra i cigli, le solcarono le gote, le bagnarono la bocca convulsa, le caddero sul petto ansioso. Giuliana, mio amore, mio amore! gridai, con un brivido di felicit

Prese il mazzo, lo guardò a lungo insinuandovi le dita affilate: e una triste rispondenza correva tra il suo pallore e il pallore dei fiori autunnali. Erano crisantemi ampii come rose aperte, folti, grevi; avevano il colore delle carni malaticce, esangui, quasi disfatte, la bianchezza livida che copre le guance delle piccole mendicanti intirizzite dal gelo.

Ella, supina, con la testa un po’ arrovesciata oltre i guanciali, bianca bianca, senza più voce, senza più forza per tenere aperte le palpebre, agitava dinanzi a le mani esangui, debolmente, in certi piccoli movimenti vaghi, come fanno talvolta i moribondi verso la luce. Il giorno dopo, tutto il giorno, ella tenne seco, nel medesimo letto, sotto la medesima coperta, il bambino.

Il letto di Chiarinella l'avevano collocato in un angolo ove arrivava tutto il sole. Nel verno, quando il sole era dolce, la poverina s'addormentava in un'onda luminosa, che le scaldava le manine esangui sulla coverta. Tutta la giornata rimaneva sola; la chiudevano in casa e portavano via la chiave, abbandonandola a tutti quei pensieri, a tutte quelle paure che hanno i bambini quando non si vedono accosto nessuno. Lei dapprima avea pianto, con la testa sotto alle lenzuola, tutta raggranchita, non osando gridare a non spaventarsi peggio. Provava timori strani, le pareva che non dovesse stendere le gambe perchè qualcuno, un mago, un essere spaventoso, le avrebbe afferrato i piedini tirandola; non metteva fuori la testa, chiss

Labbra esangui, muscoli denutriti, cianosi al lobulo degli orecchi, a' pomelli, al lobulo del naso: l'occhio destro gonfio, il collo tumido, turgide le giugulari... V'hanno osservato il petto? Picchiato in petto? Picchiato? Altro! Non fanno che questo. Ma scusi, che vogliono dire tutte queste linee che mi segnano in petto con la matita rossa?

Non è niente disse la Teresa passandosi la mano sulla fronte e levandosi in piedi. Le gambe le tremavano; pur si reggeva da . E soggiunse: Sono disturbi inerenti al mio stato, non è vero? Egli accennò di . A lei errava un sorriso enigmatico sulle labbra esangui.