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Il cavaliere la esaminò con una certa agitazione; indi: Avete ragione, signora, le disse: vi fu un tempo in cui io guardavo al futuro con una specie di temeraria fiducia: credevo non dover trovarvi mai se non che pugne felicemente sostenute, soddisfazioni di un guerriero.... ed invece.... La duchessa lo guardò attentamente.

Il piccolo Giulio, sepolto fra i merletti della sua navicella scolpita, dormiva di un sonno agitato sotto gli sguardi di Bice, curva su lui col volto disfatto. Il dottore esaminò il bambino fingendo di non avvertire la febbre, che lo teneva sopito, e scoppiò a strapazzare tutti. Così era impossibile andare avanti! Che cosa credevano adunque?

Il medico esaminò il povero giacente, gli applicò un orecchio sul petto, e rimase quasi un minuto oscultando; quando si rizzò, il suo volto non esprimeva nulla di consolante. Strinse forte il torace del paziente, lo scosse ripetutamente, poi oscultò di nuovo. Nella camera regnava un silenzio solenne. Tutti gli occhi erano fissi sul medico.

Si rileva da qui che la grazia volevasi in perpetuo e per tutte le famiglie dei sanitarî, degli ecclesiastici e degli inservienti: privilegio che non aveva esempio nel genere. S. Eminenza esaminò la cosa e concesse¹²⁹ ma S. Maest

L'accusa contemporaneamente portata su di alcune delle vittime designate non la esamino dal lato giuridico, poichè qui è evidente che se c'era cospirazione politica non ci potea essere eccitamento alla guerra civile: un reato esclude l'altro; ma passando sopra alla contraddizione in cui incorsero e istruttoria, e requisitoria e sentenza che tra i due reati contraddicentesi videro un nesso come tra causa ed effetto, bisogna dimostrare che di eccitamento alla guerra civile, da per solo, non erano colpevoli gli accusati.

Ma invece, era per non impensierir lui, che lo sfuggiva. E suo padre pure era morto prima dei ventotto anni, d'una malattia di languore, diceva la vedova. Doveva essere lo stesso male che si era riprodotto nei figli. Marco esaminò le dichiarazioni mediche che rimanevano, spiegazzando le carte con mano febbrile. Anche il padre era morto di tisi polmonare.

Il giovane religioso lo esaminò rapidamente; ma rispose tosto: Non era ricca, a quanto credo. Era vedova da poco, per quel che ne intesi; aveva due bambini. Il suo nome non lo conoscete? No. E, perdonate, dove solevate vederla? Il padre Leone parve riflettere.

Chi lo assicurava che colui, assente, manterrebbe una promessa strappatagli, egli almeno lo credeva, dal solo timore?... Lo esaminò un istante con diffidenza: il monaco comprese quel che passava nell'animo di don Francesco, ma non proferì parola. Io, disse il duca lentamente, vi ritengo impegnato al silenzio per sempre. Rammentatevelo bene... Per sempre! ripetè con accento minaccioso.

Non ne restavano che due motti: «domino a faveur rosa» ed «onor di maritoSergio esaminò attentamente quella scritta, poi disse: M'ero ingannato. È la scrittura di un uomo scrittura cattiva, ma a sangue freddo; penna pesante; spirito distratto. Si direbbe che l'è una copia. Al diavolo allora! E rigettò la carta nel fuoco.

Me ne tornavo a casa deciso di tentare la sorte, quando la Veronica mi venne incontro sulle scale annunziandomi che mio zio s'era messo a letto colla febbre. Deposi il mazzolino di fiori nella mia stanza, e corsi pel medico che condussi subito dal malato. Il dottore lo conosceva da molti anni, lo esaminò attentamente, e toccandogli il polso lo interrogò.