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Gabriele D'Annunzio è sotto il fascino dei grandi romanzieri russi, Tolstoi e Dostoïevsky. I suoi recenti lavori, Giovanni Episcopo e l'Innocente si risentono di quel fascino. C'è tanto e tanto però da ammirare in essi, che lo studiare come e fin dove l'influsso di quei romanzieri abbia ora aiutato ora mortificato (più mortificato che aiutato) le originali qualit

Essa fa che l'uffiziale russo diventato strozzino non possa scambiarsi con Giovanni Episcopo, perchè sarebbe assurdo, che un individuo si realizzasse più volte, perchè il tale accento, il tal suono di voce, il tal gesto sono così essenzialmente d'un individuo, corrispondono così precisamente al carattere di lui, che invano tenta di appropriarseli un altro, senza avere l'intenzione di fargli il verso, di metterlo in caricatura.

No, non possiamo intenderti, povero Giovanni Episcopo, quantunque tu abbia preso al tuo originale anche il capriccio di mettere in corsivo certe parole perchè facciano più effetto: non possiamo intenderti, perchè intendere significa pure giustificare e la falsit

Giovanni Episcopo parla così; e lungo l'intero lavoro il suo accento non muta. Racconta casi assai diversi da quelli dell'uffiziale russo diventato strozzino. Nessuna rassomiglianza può notarsi tra Benigna e Ginevra, tra il dramma del vigliacco marito di questa e quello più elevato, più tormentoso del marito di Benigna... Eppure a chi ha letto Krotkaïa par di sentir narrare un'identica storia.

A proposito del Giovanni Episcopo, scrive: "La persona del protagonista era stata da me osservata e studiata con intensa curiosit

Nel Giovanni Episcopo non gli son valse a niente le note raccolte con la maggiore possibile accuratezza. Lo spirito artistico che ha incubato quel materiale non è il suo. Il fatto è dovuto accadergli in un momento di grave conturbazione della facolt

Nel Giovanni Episcopo il tentativo di nascondere la personalit

Il suo Giovanni Episcopo e l'Innocente serviranno a dimostrare che l'osservazione diretta può avere, anzi ha certamente un gran valore scientifico, ma che in fatto d'arte è di un'utilit

Infatti Giovanni Episcopo rif

Ibid. fog. 148, leggesi la circolare indirizzata al medesimo effetto a' prelati, nella quale son da notarsi le seguenti parole: Quum pridem Reverendo in Cristo Domino G. dei gratia venerabili episcopo Sabinensi apostolice sedis legato apud Melfiam residente, prudentia vestra diligenter attendens quod dominus pater noster et nos sumus sacrosancte romane Ecclesie Speciales filii et athlete, quodque in prosecucione finalis exterminii Sicule factionis..... decimas omnium fructuum, ec.....in ipsius legati presencia, pro ut veridico relatu didicimus, per biennium liberaliter obtulit et gratiose promisit, ec.