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Sembra il crollo d'un palazzo di cristallo... Tutti seguono il capo della mandra. Rientrano nella foresta. Siamo salvi! Lunga pausa. Ma quelle forme laggiù non sono elefanti! Sono vecchie muraglie che corrono. È dunque vera la profezia di Goko: Un giorno la citt

La scacchiera era un'arnese qualunque a quadrati di legno grossamente intarsiati, ma gli scacchi erano dei veri oggetti d'arte. I pezzi bianchi erano d'avorio finissimo, i neri d'ebano, il re e la regina bianchi portavano in testa una corona d'oro, il re nero e la regina nera una corona d'argento, le quattro torri erano sostenute da quattro elefanti come nelle primitive scacchiere persiane.

Armati di un solo ferro a guisa di quella daga con cui gli antichi militi della Repubblica entravano tra le formidabili file delle falangi di Perseo, tra i torriti elefanti di Pirro, ed aprivano il petto ai conquistatori dell'Asia.

TRIPERUNO. Ho ben io piú volte inteso queste donne aver possanza, con non so che unguenti, voltar gli uomini in becchi. LIMERNO. Anzi, assai piú becchi fanno che castroni. Quanti oggidí conosco io, li quali giá per violenzia de suffumigi da queste maghe adoperati furono in bovi, buffali ed elefanti conversi! TRIPERUNO. Questo saria ben lo diavolo!

22 Il valor di ciascun meglio si puote veder così, che se fosser confusi: chi sia degno di premio e chi di note, appare inanzi a mill'occhi non chiusi. Torri di legno trannosi con ruote, e gli elefanti altre ne portano usi, che su lor dossi così in alto vanno, che i merli sotto a molto spazio stanno.

Si divertiranno nel fiume, fino a notte alta. Amano giuocare e capriolare come ragazzi nell'acqua. Del resto, tre chilometri ci separano dal guado. In caso di pericolo ci accovacceremo sotto quelle piante spinose che gli elefanti rispettano quanto noi. ironico. Avremo certamente il tempo di preparare dei lacci per i loro piedi, scavare fossati e anche mascherarli con fogliami.

Bisogna trovare la pista degli elefanti prima che il vento rosso sia sopra di noi! Ecco! Ecco la pista! Queste sono impronte di elefanti. Vedi, ognuna è larga quanto tre impronte di cavallo riunite! poi, scrutando l'orizzonte. Kabango, è troppo tardi, bùttati a terra! copri il viso di Mabima. Il vento rosso! Il vento rosso! Bagamoio rimane ritto nel vortice di sabbia che passa.

Hanno incendiati gli accampamenti dei Giuma! Bruciati i Campi d'orzo! Razziati i villaggi! Rullo di tamburi mediante 4 Sibilatori e 4 Ululatori. Bagamoio, non sgomentarti!... Non sporgerti fuori dagli alberi. Bisogna salvare il Sinrun! Se il mio destino m'impone di sacrificarmi, mi sacrificherò. Abbiamo dietro di noi la minaccia dei serpenti e degli elefanti!

Quindi Cartagine domata dovette fare meno una pace che non una capitolazione; fu multata, spoglia di sue navi e suoi elefanti, ristretta all'Africa, ivi diminuita a pro di Massinissa, ed impegnata a non guerreggiare se non consenziente Roma; ridotta, in somma, a poco piú che provincia.

Gli ultimi saluti della Luna, ironici, mettevano fra lui e la tastiera una risata candida di fiume africano che cento elefanti bevessero con proboscidi d'argento russanti come canne d'organo.