United States or Palau ? Vote for the TOP Country of the Week !


Paolino trasse un fiato. Rientrò nell'osteria e ricominciò una partita col padrone. Questi era di cattivo umore; forse desiderava una rivincita. E fortunatamente la ebbe. Paolino dovette far mettere in conto un terzo litro, buttò le carte in un cantuccio, protestò giurando che non avrebbe più giocato in eterno e quindi partì mezzo ebro. Doveva viaggiare, altro che storie! lo lasciassero in pace. Mica tante noie, mica tante curiosit

Alla nostra casa, Giuliana? Dove vuoi.... La reggevo forte alle reni con un braccio e la sospingevo. Ella era come una sonnambula. Per un tratto, rimanemmo in silenzio. Ci volgevamo a quando a quando l'uno verso l'altra, nel tempo medesimo, per rimirarci. Ella veramente mi pareva nuova. Una piccolezza fermava la mia attenzione, mi occupava: un piccolo segno appena visibile nella sua pelle, un piccolo incavo nel labbro inferiore, la curva dei cigli, una vena della tempia, l'ombra che cerchiava gli occhi, il lobo dell'orecchio infinitamente delicato. Il granello fosco sul collo era nascosto a pena dall'orlo del merletto; ma, per qualche moto che Giuliana faceva col capo, appariva talvolta e poi spariva; e la piccola vicenda incitava la mia impazienza. Ero ebro e pur tuttavia stranamente lucido. Udivo i gridi delle rondini più numerosi e il chioccolio dei getti d'acqua nella peschiera prossima. Sentivo la vita scorrere, il tempo fuggire. E quel sole e quei fiori e quelli odori e quei romori e tutto quel riso della primavera troppo aperto mi diedero per la terza volta un senso di ansiet

Il principe sorrise ironicamente e guardò la madre. Era ebro, non gi

(levandosi ebro, esagitato, abbacinato, col respiro mozzo) Ma certamente! Oggi stesso! Oggi stesso!... Perché no?... E non bisogna ritardare!... Egli, a quest'ora, è intento ai suoi studî; la zelante Suora ha avuto l'ordine di risparmiarti il suo zelo; la mia riverita persona si trova gi

Chi corre insano al Campidoglio, e gioja sparge, e voti; altri di alloro trionfal corona ripon sopra le immagini neglette di Ottavia: altri, ebro d'allegrezza, ardisce atterrar quelle di Poppea: tant'oltre giunge l'audacia, che infra grida ed urli nel limo indegnamente strascinate giacciono infrante.

Poi fece un brindisi poetico in quinari. Don Federico Sicoli, mezzo ebro, fece anche un brindisi a gloria di Violetta e di Don Giovanni, in cui si parlava persino di sacre tede e di felice imene. Egli declamò a voce alta. Era un uomo lungo e smilzo e verdognolo come un cero. Viveva componendo epitalami e strofette per li onomastici e laudazioni per le festivit

SIMBOLO. Poiché sète sazio della sua vista, partiamoci. DON IGNAZIO. Che sazio? Gli occhi miei, in cosí lungo digiuno assetati, nel convivio della sua vista se l'han bevuta di sorte che son tutto ebro d'amore.

Ecco un altro tuffo nella penultima galleria... Interminabile... Mi pare di essere nel collo ebro, premuto, scoppiante di una smisurata bottiglia d'alcool. Il mio motore tira bene, bene. Esce, esce, escir

Frattanto Don Rocco ebro di gioia impartiva dall'altare la benedizione e Benvenuto, che la sapeva lunga, preso da canto un fanciulletto dagli occhi vivaci, mormoravagli alcune parole misteriose poi mandavalo giù dalla Roncaglia a perdifiato.

<<La maggior valle in che l'acqua si spanda>>, incominciaro allor le sue parole, <<fuor di quel mar che la terra inghirlanda, tra discordanti liti contra 'l sole tanto sen va, che fa meridiano la` dove l'orizzonte pria far suole. Di quella valle fu' io litorano tra Ebro e Macra, che per cammin corto parte lo Genovese dal Toscano.