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Ricordavo quest'aneddoto accettando l'invito di scrivere uno studio intorno al Cavallotti drammaturgo e poeta. La tragica fine di lui mette in imbarazzo chi vuole ragionarne spassionatamente, senza sottintesi politici. La piet

Questa sua larghissima cultura gli permette di cogliere tutte le discendenze e le parentele letterarie, ed eccolo infatti presentare A. Dumas fils come il padre di tutta una abbondante fioritura di commedie, non sempre bene odorante, e ridurre sotto il suo denominatore le opere teatrali di cui va parlando. D'altra parte la sua estesa e larga conoscenza del teatro francese contemporaneo non gli impedisce di tener d'occhio i grandi modelli del passato, e principalmente lo Shakespeare, e non solo lo Shakespeare dei quattro o cinque capolavori più celebrati e più noti, al quale quasi di continuo si richiama: si può dire che il drammaturgo inglese è il poeta ch'egli ha più di tutti famigliare, quasi quanto ha famigliare Dante, del quale ad ogni momento gli cadono senza sforzo sotto la penna parole, frasi, versi interi, ricordi svariati. Ma, fosse la fretta, fosse naturale deficienza del suo spirito, i suoi criteri generali non appariscono chiari, mentre mostra un sentimento profondo e vivace, sebbene pur esso confuso, del grande e del bello; si direbbe che le grandi questioni fondamentali, ma in verit

Così parlando, il sarcastico vecchietto sovrappose al proprio volto una maschera-guttaperca al sembiante del drammaturgo Scalvoni, e lanciandosi destramente nell'atrio, si fece largo tra la folla plaudente fino alla volante che lo attendeva sulla piazza. Lasciamo che egli se ne vada pe' fatti suoi, e poniamoci sulle orme di altri personaggi più meritevoli e simpatici. Il chiodo fantastico.

Questa ingiunzione confidenziale, ghermita così senza intenzione, mi rasserenò. Ah! caro Bazzetta, pensaci, tu mi vuoi serbare da abile drammaturgo, il piacere di una sorpresa, e, briccone! non tanto per procurarmi una emozione quanto per interesse tuo, darti spasso di me. A noi due, la partita è doppia, e vedremo chi sar

Domani te ne avvedrai, come diceva il pievano Arlotto, quando aspergeva le sue pecorelle con l'olio invece di acqua santa. Che cosa vorresti essere? Poeta?... Ah, figliuolo mio!... Romanziere? Ah, figliuolo mio!... Drammaturgo? Ah, figliuolo mio!... Hai sbagliato secolo. E ricaricava la pipa. Me lo ripetè tante volte che un giorno gli risposi impertinentemente: E lei ha sbagliato uscio!

Riflettevo: Un gran poeta, un gran romanziere, un gran drammaturgo, qualunque grande artista, qualunque gran pensatore è tale quasi senza saperlo. A nessuno di essi dev'essere mai passato per la testa: Voglio essere questo! Voglio essere quest'altro! Si sono sentiti artisti, pensatori, o meglio hanno operato da artisti, da pensatori, creando, ragionando, facendo naturalmente, semplicemente la loro funzione. Chi dice, come me: Vorrei essere questo! Vorrei essere quest'altro! ha gi

Come in quella sera al Valle, il drammaturgo e il poeta non sono stati giudicati finora senza che intenzioni politiche, senza che amori o rancori di parte non si siano mescolati ai criteri puramente artistici che avrebbero dovuto ispirare la critica. Non era cosa facile mentre l'autore viveva. Mancava a lui la serenit

Simpatico è invece, in genere, il tipo dell'artista libero, romanziere, drammaturgo, giornalista, quale s'è venuto formando, massime dall'80, in cifra tonda, ai giorni nostri. Si voglia o non si voglia, questi giovanotti che abbandonarono le aule universitarie, e si diedero all'articolo volante, alla polemica, alla corrispondenza di guerra, hanno essi creata una prosa italiana moderna, disinvolta ed efficace; e, stringi stringi, han dovuto imparare da loro anche quelli che avevano altro fondamento e altra seriet

Come! Niente simbolo? gli è stato rimproverato. Ma io non sono mai stato o almeno non ho voluto mai essere un simbolista alla vostra maniera ha risposto il gran drammaturgo. Noi siamo tutti tanti simboli viventi. Obbediamo a leggi fisse, anche quando crediamo di non assoggettarci a niente, all'infuori che alle nostre passioni e ai nostri capricci.

Tutte le settimane arrivava in drogheria il giornale di Roma, una specie di Battaglia per l'arte, ma più inconcludente, dove da qualche tempo Rastignac scriveva sul teatro di Ibsen e sul nuovo Simbolismo artistico delle lettere indirizzate a una signora bionda e spirituale. Non vi fu bisogno dell'orecchia di bracco per far capire a Cecilia chi fosse la signora bionda. L'onore era troppo alto, le allusioni troppo trasparenti, perchè non dovesse sentirsene rimescolare da cima a fondo. E lascio immaginare l'effetto magico che quelle lettere scritte in uno stile tra il mistico e il confuso dovevano fare sul cuore caldo e bisognoso della bella Ceci. Le strane donne del drammaturgo norvegese, passando attraverso ai barattoli del pepe e della noce moscata, lasciavano nei sensi e nella fantasia della donna come un profondo desiderio, come una curiosit