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L'Italia si cingeva di patiboli per respingerli dalla frontiera; la Germania guardava con terrore a vedere se taluno di quei giovani erranti non si celasse nel folto della Foresta Nera; la Francia, la Francia, dei dottrinari e degli elettori privilegiati, consentiva loro la via attraverso le proprie terre, ma faceva di quella via un ponte dei sospiri pel quale andavano a morire di stenti e miseria in altre terre lontane e diffalcava dai soccorsi di via ch'essa loro accordava il soldo dei gendarmi che li trascinavano alla coda dei loro cavalli, e il valore della catena ch'essa poneva talora al collo di quei nobili perseguitati.

L'elemento volontario, avversato dal governo, dal prete e da quella casta di dottrinari che capitanati da Mazzini ed ammantati da un esclusivismo arrogante, gridano ai quattro venti: «Noi soli siamo puri, noi uomini di principii republicani perchè vogliamo la republica anche ove vi sia l'impossibilit

«Alla mia patria io auguro una organizzazione comunale simile alla nostra, che le permetta di disfarsi una buona volta di tutti i suoi dottrinari, di tutti i suoi uomini parlamentari, ciarlatani politici che si dicono conservatori, e non conservano che una sola cosa: l'ignoranza perpetua a profitto di un perpetuo dispotismo

E chi può sottrarre all'influsso malefico del 2 dicembre protettore della menzogna, i piccoli Stati che attorniano la Francia, quali l'Italia, la Spagna e il Belgio? Manca certamente al nostro popolo la disciplina che tanto grandi fece i nostri padri la disciplina da cui lo distolgono una mano di dottrinari per la gloriuzza d'esser chiamati grandi, mentre sono piccolissimi.

È evidente che il capo di uno stato siffatto dovesse essere e rimanere responsabile. Quando Laboulaye e gli altri dottrinari dell'empire libéral partivano in lizza contro cotesta situazione di fatto in nome dei noti principii costituzionali, che regno e responsabilit

Gente di mezzo intelletto, di mezza scienza e di nessun core. E gli uni si chiamarono Dottrinarî, ciò che significa uomini che millantano dottrina e non l'hanno: gli altri, moderati o fautori del giusto mezzo, cioè tentennanti sempre tra la virtù e il vizio, tra la verit

L'atto addizionale dei cento giorni aveva promesso, che una legge avrebbe corretto l'articolo 75 della costituzione consolare, secondo il quale ogni accusa giudiziaria a un funzionario amministrativo non aveva corso se non dietro decisione del consiglio di stato. La legge non era apparsa, e i dottrinari, fino a quando si tenevano all'opposizione, badavano, secondando l'iniziativa del loro maestro Beniamino Constant, a richiamare continuamente i Borboni alla promessa napoleonica. Il funzionario rimane imperseguibile dai tribunali civili, e l'anno 1832 porta ai governati soltanto una nuova garanzia: le sedute del consiglio di stato, quando funge da tribunale amministrativo, sono pubbliche. Parimente caddero sterili i tentativi di acquistare ai governati il diritto di autarchia in talune branche specifiche dell'amministrazione. Una serie di leggi lodevoli dal 1831 al 1838 stabilisce, che i conseils dei dipartimenti, dei circondari e dei comuni siano eletti in avvenire dai contribuenti più alti, e non più nominati dal re; ma la sfera di attivit

Una volta scappò detto a Napoleone: «se la guerra non fosse per me indispensabile, principierei col comune il nuovo organamento della Francia: la macchina della nostra amministrazione principia appena a organizzarsi». Con simili lampi geniali i grandi uomini di stato, del pari che i grandi scrittori, intendono di dimostrare ai critici, che essi stessi discernono i punti deboli della propria opera con più chiarezza che i censori forestieri. Ma non conviene dare eccessiva importanza alle parole buttate occasionalmente: lo stato napoleonico, il carattere del despota non comportava un ordinamento amministrativo diverso. Dopo l'apparizione della Carta, bisognava bene aspettarsi una campagna vigorosa contro il più terribile e importante strumento del dispotismo napoleonico. Ma da chi doveva venire la riforma amministrativa? Non certo dai radicali. La prima riforma comunale della Rivoluzione, che il vecchio Lafayette magnifica va volentieri come un gioiello «della mia repubblica», si era rivelata troppo chiaramente per un'anarchia costituita, perché potesse di nuovo essere desiderata da un partito serio. Non dai dottrinari. Il più considerevole teorico del governo, Benjamin Constant, parla certamente, come un nato svizzero, con predilezione al federalismo e alla libert

Sinistra. Principali divisioni di essa. Suoi caratteri generali. Suoi intendimenti Capi presuntivi. Ferrari, Guerrazzi, Mazziniani, Saffi. Gli oltramontani. Ondes-Regio, Amari, Ugdolena. I dottrinari. Allievi. Il gruppo della Perseveranza. Visconti-Venosta, Massarani, Guerrieri-Gonzaga, Finzi. Gl'indipendenti.

Ciò sia detto, spero, per l'ultima volta, a confutazione di quei dottrinari che voglion oggi far monopolio dell'idea repubblicana, come se fossero essi gl'inventori come se non fossero mai esistite repubbliche e che hanno sempre l'aria di non volermi perdonare la spedizione di Marsala, per non avervi proclamata la repubblica e di non averla proclamata in altre occasioni, in cui mi sono trovato in comando.