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79 L'altro non l'ascoltava, se non quanto s'ascolti un ch'assai parli e sappia poco: ma Ricciardetto gli narrò da canto come fu per costui tratto del fuoco; e ch'era certo che maggior del vanto faria veder l'effetto a tempo e a loco. Gli diede allor udienza più che prima, e riverillo, e fe' di lui gran stima. 80 Ed alla mensa, ove la Copia fuse il corno, l'onorò come suo donno.

Come il pagan d'Angelica s'accorse, tosto vêr lei pien di letizia corse. 59 Gli sparve, come io dico, ella davante, come fantasma al dipartir del sonno. Cercando egli la va per quelle piante i miseri occhi più veder la ponno. Bestemiando Macone e Trivigante, e di sua legge ogni maestro e donno, ritornò Ferraù verso la fonte, u' ne l'erba giacea l'elmo del conte.

Quand'elli un poco rappaciati fuoro, a lui, ch'ancor mirava sua ferita, domando` 'l duca mio sanza dimoro: <<Chi fu colui da cui mala partita di' che facesti per venire a proda?>>. Ed ei rispuose: <<Fu frate Gomita, quel di Gallura, vasel d'ogne froda, ch'ebbe i nemici di suo donno in mano, e fe' si` lor, che ciascun se ne loda.

Usa con esso donno Michel Zanche Di Logodoro; e a dire di Sardigna Le lingue lor non si senton stanche.

e da lontano, come tu vorrai: penetrerò per te la vôlta cava dei cieli, e sarò in te, simile a schiava accosciata nell’ombra. E mi amerai d’amore. Ah, nessun mai suddito e donno tu avuto avrai come la mia presenza compatta ed invisibil, coscïenza e senso, in te vivente anche nel sonno!...

Non s'assicura nel profondo seno di vostre glorie entrar mia navicella sotto la scorta del mio cieco ingegno. Solchi 'l gran mar di vostre lodi a pieno più felice alma, a cui più chiara stella porga favore in più securo legno. XVIII. A Pietro Bembo Bembo, io che fino a qui da grave sonno oppressa vissi, anzi dormii la vita, or da la luce vostra alma infinita, o sol d'ogni saper maestro e donno,

Donno Michel Zanche fu alcuno altro dell'isola di Sardigna e d'una parte, che Logodoro si chiama; il quale, essendo fattore della madre del re Enzo, figliuolo dello 'mperadore Federigo, per sue rivenderìe in tanta ricchezza divenne, che dietro alla morte della detta donna, giudice, cioè signiore, del detto paese si fece; per le quali colpe così figurativamente qui si contiene.

E que' rispuose: fu frate GomitaFrate Gomita fu alcuno di Sardegna, vicario e fattore del giudice Nino di Galura, il quale, avendo di suo donno cioè di suo signore, alquanti nemici presi, per certa quantit

58 Come chi da noioso e grave sonno, ove o vedere abominevol forme di mostri che non son, ch'esser ponno, o gli par cosa far strana ed enorme, ancor si maraviglia, poi che donno è fatto de' suoi sensi, e che non dorme; così, poi che fu Orlando d'error tratto, restò maraviglioso e stupefatto.

Un prete, che non rammenta come siffatti fratelli nostri le italiane donno sventrassero, e il frutto dei santi connubi portassero in trofeo infilato nelle baionette; e manco rammenta le creature cosperse di acqua di ragia ed arse fra il baccano e le scede a mo' di sorcio di fogna.