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Tra l’altre vidi un’ombra ch’aspettava in vista; e se volesse alcun dir ‘Come?’, lo mento a guisa d’orbo in levava. «Spirto», diss’ io, «che per salir ti dome, se tu se’ quelli che mi rispondesti, fammiti conto o per luogo o per nome». «Io fui sanese», rispuose, «e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che ne presti.

<<Spirto>>, diss'io, <<che per salir ti dome, se tu se' quelli che mi rispondesti, fammiti conto o per luogo o per nome>>. <<Io fui sanese>>, rispuose, <<e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che se' ne presti. Savia non fui, avvegna che Sapia fossi chiamata, e fui de li altrui danni piu` lieta assai che di ventura mia.

No, non sparga, per dio! L'antiche some Gittiamo alfin, leviamo al cielo il volto! Le terre, il tetto, il pan, l'onore, il nome, Tutto i vili patrizi hanno a noi tolto! Ci hanno emunte le vene; infrante e dome Le virtù, stôrto il senno, il cor sepolto, Fatto de le nostre ossa argine e scudo Al petto vil d'ogni giustizia ignudo! Ov'è la patria nostra? I nostri figli Ove son mai?

7 Costui fece ad Ungiardo saper, come quivi il guerrier ch'avea le genti rotte di Costantino e per molt'anni dome, stato era il giorno, e vi staria la notte; e che Fortuna presa per le chiome, senza che più travagli o che più lotte, dar

<<Spirto>>, diss'io, <<che per salir ti dome, se tu se' quelli che mi rispondesti, fammiti conto o per luogo o per nome>>. <<Io fui sanese>>, rispuose, <<e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che se' ne presti. Savia non fui, avvegna che Sapia fossi chiamata, e fui de li altrui danni piu` lieta assai che di ventura mia.

Musa, che nel Ciel sparsa le chiome Di sempiterni raggi inclita splendi, E l'opre eccelse, che disperse e dome Non caschino, dal tempo indi difendi, Conta le squadre, e de' lor duci il nome, E di che Regni usciti a narrar prendi; Che oppressa da l'obblìo spira a fatica Quì fra' mortali la memoria antica.

Pigne di Arolla m. 3801 per il versante Nord-Est 2 agosto 1889 Aiguille du Dru m. 3795-3815: Primo passaggio dal Petit al Grand Dru 25 Id. 1889 Dôme de Rochefort m. 4014 per la cresta Sud-Est. 14 settemb.1889 Aiguille du Chardonnet m. 3823 per la faccia Sud-Est 5 settemb.1890 Grandes-Jorasses m. 4205: Prima ascensione invernale 14 gennaio 1891

Qual deliziosa passeggiata abbiano fatta, su quell'esilissima ed affilata cornice di ghiaccio, lasciamo immaginare al lettore! Peccato che giunti al Dôme du Goûter non abbiano rivolti i loro passi verso il Monte Bianco; così creavano una novella strada per quella somma vetta.

Sparve, e un'altra a dir prese: O voi ch'eletti Foste in terra a portar le regie some, Al patrio ben primi volgete i petti, E le stranie falangi allor fien dóme. Codro son io; dei popoli soggetti Fui padre, e l'aureo serto ebbi a le chiome; Ma a salvar Grecia, inesorato e forte, Gittai quel serto, ed abbracciai la morte. S'avanzarono altr'Ombre.

Tra l’altre vidi un’ombra ch’aspettava in vista; e se volesse alcun dir ‘Come?’, lo mento a guisa d’orbo in levava. «Spirto», diss’ io, «che per salir ti dome, se tu se’ quelli che mi rispondesti, fammiti conto o per luogo o per nome». «Io fui sanese», rispuose, «e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che ne presti.