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Poi cominciò: «Tu vuo’ ch’io rinovelli disperato dolor che ’l cor mi preme gi

Ma il dolor vero per la perdita vera della figliuola della propria moglie non destò nella fantasia, per altro copiosa e lugubre-monotona, del poeta inglese tante immagini di squallore, tante reminiscenze orribili, quante col suo dolore artificiale ne descrisse nel suo poemetto il signor Tedaldi-Fores.

Cadde a terra trafitto Ebreno il fiero E sanguinando il suol sparse la vita. L'esercito a fuggir prende il sentiero Senza duci: ogni squadra era smarrita. Por loro animo in cor non è speranza: Omai fuor che morir nulla n'avanza. Oronte udendo, giù da gli occhi un fonte Di caldo pianto distillava, e poscia Con la sinistra man batte la fronte, E d'acerbo dolor batte la coscia.

Tanto affanno, diss'ei, tanto quì sento Sparso dolor, perchè l'ignobil terra D'isola angusta altri n'usurpi e spento Caschi un sol Duce e senza biasmo in guerra? Non di danno vil tempra il tormento Il mondo immenso, e l'Ocean, che 'l serra? Ove ad un cenno sol tanto reggete, Che certo Rodi disprezzar potete?

Surge in vermena e in pianta silvestra: l'Arpie, pascendo poi de le sue foglie, fanno dolore, e al dolor fenestra. Come l'altre verrem per nostre spoglie, ma non pero` ch'alcuna sen rivesta, che' non e` giusto aver cio` ch'om si toglie. Qui le trascineremo, e per la mesta selva saranno i nostri corpi appesi, ciascuno al prun de l'ombra sua molesta>>.

Ciò dicendo, di tanta forza la veniva stringendo colla mano di ferro, ch'ella non potendo sopportare il dolor fisico, gridò. Un sudor freddo le grondava dalla fronte. Era veramente un istante orribile.

PANDOLFO. ... Or io passava questo tempo al meglio che poteva con la speranza del suo ritorno, quando ecco nel piú bello delle speranze vien nuova che è sommerso nelle sirti. Quanto dolor n'abbi sentito lo lascio considerare a te. CRICCA. Seguite.

fama intanto d'Ottomano oscura Fra' Turchi a susurrar batte le penne, Ma de la morte sua certa e sicura Verso Bostange un messaggier sen venne; Al primo suon de la novella dura Ebbe tanto dolor, ch'ei nol sostenne; Poi fassi franco, e ne la pena immensa Come schernir tanta miseria pensa.

57 Ben che da fier dolor, tosto che questa parola ha detta, il cor ferir si senta, che giorno e notte e sempre lo molesta, sempre l'affligge e sempre lo tormenta, e vegga la sua morte manifesta; pur è mai per dir che se ne penta; che prima ch'a Leon non ubbidire, mille volte, non ch'una, è per morire.

Sposo, sorella, figlia, e voi, per cui Data, o fratelli, avrei pur la mia vita, Amiamci in Dio! Per meglio amarvi in lui Io son partita. Soffersi in vita, in agonia soffersi, Ma ne' dolori mi sostenne un Dio: Non ne gemete, que' dolor gli offersi, E a' suoi li unìo. E s'ebbi in terra alcuni giorni amari, L'affetto vostro li abbellì cotanto, Che pur tai giorni a me tornaron cari Standovi accanto.