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Costoro avean mandato un nuovo esercito in Asia, ma men contra Mitridate che contra Silla. Il quale perciò, fatta pace col nemico, si rivolse all'Italia. Poi, vinto un terzo esercito d'italici, che fra que' turbamenti avean tenuto per Mario, entrò in Roma, proscrisse i nemici della parte sua e i suoi, e prese la dittatura.

corsero 60 anni che, siccome altrove si disse, nella dittatura di Quinto Fabio Massimo furono ridotti ad un'oncia sola; e quindi, per la legge Papiria, nuovamente a mezz'oncia ristretti, e successivamente si videro anco ad un quarto d'oncia ridotti, secondo le diligenti esperienze che di varie antiche monete le piú ben conservate ha fatte Wilebrordo Snellio, riferite nel suo piú volte citato trattatello De re nummaria.

La politica italiana qualunque essa si sia è tutta di un pezzo. Un sol uomo l'ha concepita, un sol uomo la mena, ed egli ha la confidenza dell'Europa. Il conte di Cavour è investito della dittatura dalla maggioranza legale della nazione, ed il Re stesso, il quale è probabilmente italiano altrettanto che Cavour vi si rassegna con più o meno di buona grazia e ne raccoglie candidamente i frutti.

Ed ei con occhi scintillanti e con labbra bianche: La vostra dittatura è guanto di ferro che mi stritola. Orrenda cosa sempre la potest

La circolare che nei primi giorni della sua dittatura emanò il Regio Commissario fece sperare che egli si sarebbe messo sulla buona strada, poichè nella medesima si davano norme e criterî retti per la revisione dei bilanci e dei tributi comunali, affinchè gli uni e gli altri commisurati ai mezzi disponibili rispondessero all'interesse generale delle popolazioni.

Solo alla corte e tra gli emigrati si aveva una seria propensione per la riforma amministrativa. Non si era dimenticato, che un tempo Mirabeau voleva preparare nelle provincie la guerra civile contro la dittatura dalla metropoli radicale. La corona avrebbe volentieri seminato nelle provincie derelitte qualche grano di vita intellettuale autonoma, volentieri avrebbe preservato dalle influenze dello spirito turbolento di Parigi le regioni legittimiste del mezzogiorno. Si ebbe in animo di fondare diciassette universit

Se ne serví ad inseguire i nemici restanti in Africa, a tôrre i diritti a molti soci, a riordinare il senato e tutta la parte aristocratica; e ciò fatto, lasciò dopo due anni la dittatura e gli affari pubblici; o per infermitá, o per amor d'ozio e di vizi, o per disdegno di una potenza giá tranquilla, o forse per orgoglio e vanto di lasciar andare da la repubblica scelleratamente ma fortemente, e forse non inopportunamente, ricostituita sotto l'aristocrazia.

Chiamato il sindaco, gli susurrai: Signor Rossi, il vostro comune dovrebbe compiere un atto coraggioso e importante. Quale? La decadenza della dinastia borbonica e l'inaugurazione della dittatura di Garibaldi, in nome della libert

Garibaldi aveva molta dimestichezza coi classici antichi. Egli conosceva a menadito la storia della repubblica romana, ed ammirava il valore e la sapienza dei suoi capitani. Egli ricordava sovente, che in tempo di guerra la salute della patria s’era dovuta alla dittatura.

Inoltre, ne' dotti, le discordie letterarie che scompigliano il giudizio d'alcuni o lo trascinano dietro la dittatura del giudizio altrui, e fors'anche certe ragioni d'invidia, d'adulazione, d'interesse, di servilitá..., ecc. ecc. ecc., dovevano far nascere censure molte ed indecenti contro il libro di un uomo che si manifesta, per sapienza ed onestá di carattere, superiore assai assai a molti suoi contemporanei.