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Qui Sid Bekr-el-Abbassi presentò all'Ambasciatore, fra gli altri personaggi, un moro sui cinquant'anni, di aspetto signorile e di modi simpatici, che nessuno di noi, credo, ha mai più dimenticato, non per , ma per le strane cose che ci raccontarono della sua famiglia. Era fratello d'un Sid-Bomedi, antico governatore della provincia di Ducalla, il quale languiva da otto anni nelle prigioni di Fez. Tiranno e scialacquatore sfrenato, dopo aver dissanguato il suo popolo, contratto imprestiti rovinosi coi negozianti europei, ammontato debiti su debiti, fatto ira di Dio in casa sua e fuori, era stato arrestato e condotto a Fez per ordine del Sultano, il quale credendolo possessore di tesori nascosti, aveva fatto spianare la sua casa, frugare fra i ruderi, scavare fra le fondamenta, e bandito dalla provincia, sotto pena di morte, tutta la sua famiglia, per timore che, conoscendo il nascondiglio, non s'impadronisse dei denari. Ma non essendosi trovato, forse perchè non c'era, il tesoro che si cercava, e persistendo il Sultano a credere che ci fosse, e che il prigioniero non lo volesse rivelare, questo non aveva più rivisto la luce del sole ed era forse condannato a morire in prigione. E il caso di Sid-Bomedi non è raro fra i governatori del Marocco, i quali, chi più chi meno, arricchendosi a spese del loro popolo, forniscono sempre al Governo che vuole impadronirsi dei loro averi, il vantaggio di poterlo fare sotto colore di punire un colpevole. Il Governatore o il Pasci

Un'ora dopo questo nettamento e questa pulitura, ne vedemmo tre che andavano via, pian piano, per il cuscino! Nelle vecchie carceri di Genova non mi sono fermato che 15 ore. Se vi fossi rimasto di più, ne sarei uscito dissanguato. Venivano fuori a frotte. Il soffitto ne era pieno e negli angoli delle pareti si potevano prendere a manate.

Dopo alcuni minuti la pelle cominciò ad arrossire un pochino, e le pulsazioni si fecero più distinte. Ma il malato era talmente dissanguato, che non ricuperava i sensi. Il rum, l'etere, tutti i cordiali portati sollecitamente dal farmacista, non riescirono a farlo rinvenire. Povero giovane, disse il medico; questo non è di quelli che si suicidano soltanto un poco per commuovere la gente.

Oh, se tu sapessi come mi hanno levate le forze! Mi hanno dissanguato; e adesso mi affievoliscono sempre più coi loro beveraggi. Io non ho più fede in nessuno.... ho bisogno di vivere. E vivrete. Ma il vostro medico che cosa ne pensa egli? Ah! il dottor Collini! Tu lo conoscerai....