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GERASTO. Arai a far con un tristo come tu sei. FACIO. Non mi prometteva io ciò da questa tua vecchiaia. FACIO. Son uomo di tòrvi le vesti da dosso. GERASTO. Ecco il furore! o voi, toglietelo stretto e ligatelo che non si muova, ché gli vo' dar un lattovaro in casa. FACIO. Che volete da me voi, furfanti? A dispetto di... GERASTO. Riponetelo dentro, ché vo' curarlo.

Questo abboccamento, disse il duca, benchè alquanto alterato, questo abboccamento non deve avere altro scopo che di consigliare al cavaliere il silenzio. Ma se donna Livia ha gettato ella stessa sul fuoco la pergamena! Don Francesco fece un vivissimo movimento di rabbia insieme e di dispetto. Che importa? disse quindi; se io voglio che tutti tacciano. Donna Maria rifletteva.

Lungo il corridojo, a capo del quale era la sua camera, Lorenzo passò dinanzi ad un uscio e si fermò esitante: un forte russare venne ad avvertirlo che la Marianna ci dormiva profondamente. Fece un atto quasi di dispetto, e continuò la sua strada.

La principessa sentì l'offesa, che le era diretta, ma continuò impassibile a lavorare alla rozza coperta di lana. Don Pio, che voleva provocare in lei un moto di dispetto e sperava di farla uscire, di liberarsi di quella incresciosa vigilanza, capì che la principessa non avrebbe lasciato quella camera neppure se egli le avesse detto in faccia apertamente: Vattene!

La brutta scena era rimasta impressa nell'animo di Pierino: lo rodeva il dispetto, la stizza di essersi lasciato intimidire e di non aver avuto il coraggio di rispondere per le rime quando don Giuseppe aveva alzata la voce.

Figuratevi il dispetto di un uomo che abbia sposato la sua cuciniera o si sia semplicemente maritato alla leggiera, a passo di carica!

Dio, Dio, che vuoto nella sua testa e che silenzio in quella sala!... Cercò la parola, la parola che gli mancava, che gli sfuggiva sempre.... la cercò in quei visi.... Sua moglie lo incitò a parlare con un moto impercettibile di dispetto e di collera.... Cantasirena con un atto di maraviglia, glielo aveva detto, bastava ringraziare, e suo fratello l

Il presidente, senza dissimulare il dispetto, che gli traspariva negli occhi e nel cipiglio, si volse al secondo, e ripetè la domanda.

Il conte Nardin, che di tutte queste espettorazioni del prete ebbe notizia e che ormai provava un gusto matto com'egli diceva "a farlo ballare" pensò allora di prendere due piccioni ad una fava: dare una soddisfazione al Sant'Angelo e procurare all'altro un nuovo argomento di dispetto.

In quel momento, dimenticando ogni altra cosa, non vidi che il tiranno della mia tragedia divenuto affatto ridicolo, n'ebbi dispetto, e girando sui talloni gli voltai la schiena. Animo, alla decisione, disse Uguccione.